Green Endurance 2021: l’Economy Run premia le elettriche ma noi ci proveremo!

30/07/2021 - Nicola Ventura

In autunno prenderà il via il 4° Campionato Italiano Green Endurance che nel 2021 cambierà nuovamente pelle passando dal format “Energy Saving” a quello “Economy Run”.

Siamo abituati ai cambi regolamentari di questo campionato nato nel 2018 come vero endurance h24 100% elettrico e nel tempo mutato per sperimentare nuove soluzioni di motorsport green e ci siamo sempre adattati alle varie formule proposte.

Il format 2021 si presenta con novità molto interessanti:
– zero prove di regolarità ma rispetto dei tempi del percorso totale di gara
– zero roadbook e quindi libertà di scelta del percorso ma maggiore responsabilità del navigatore per selezionare le strade meno “energivore”
– classifica definita dal costo effettivo sostenuto dalle vetture lungo il percorso di gara

Semplificando, vince chi consuma meno rispettando i tempi di gara imposti. Facile? Non esattamente.

Per decidere se e come partecipare a questa nuova edizione abbiamo attentamente studiato il regolamento di settore, queste le riflessioni del Team.

Netto vantaggio per le auto elettriche in tre punti chiave

1 – Definizione del costo unitario da applicare

L’RDS del Campionato dettaglia i costi unitari (€/l per i combustibili liquidi, €/kg per il metano e €/kWh per le elettriche) da applicare per la definizione della classifica.

Per tutti i combustibili viene applicato il prezzo alla pompa mentre per le auto elettriche il costo del kWh non è solo quello “alla colonnina” come sarebbe lecito aspettarsi ma un mix che viene diluito grazie ad una formula che introduce il 50% del costo con il kWh domestico.

Corretto se stessimo facendo un test drive per capire i costi di una vettura elettrica nella routine familiare ma questa è una competizione su strada ed il metro dovrebbe essere uguale per tutti.

2 – Ricarica virtuale senza inefficienze reali

Il regolamento, presumibilmente per ottimizzare i tempi di gara che diversamente si allungherebbero per ore e ore, prevede che il consumo sia determinato utilizzando le percentuali di carica della batterie indicate dal display a bordo vettura.

Ragionevole, ma questo determina un vantaggio importante sulla definizione del consumo delle vetture elettriche perchè esclude dal computo le perdite dovute alle inefficienze dei sistemi di ricarica (stimabili tra un minimo del 10% ed un massimo del 30%).

3 – Conformazione dei serbatoi liquidi

Il regolamento Green Endurance Energy Saving 2019 prevedeva che: “Al fine di compensare le differenti conformazioni dei serbatoi il 1° litro di benzina immesso non sarà considerato ai fini della determinazione dei consumi.”

Nel 2019 in ogni gara, pur avendo un setup con avviamento diretto a metano e quindi pur essendo certi di non aver mai usato in gara nemmeno una goccia di benzina, nel rabbocco finale sono sempre entrati nel serbatoio almeno 0,5 litri solo ed esclusivamente a causa della configurazione “elastica” del serbatoio di benzina.

Questa norma è scomparsa dal regolamento 2021 e quindi tutte le auto con serbatoi liquidi a bordo dovranno sicuramente far conto con un extra costo non reale.

“Mission Impossibile” vincere con altri combustibili?

Nel 2016, 2017 e 2018 abbiamo effettuato molte competizioni anche di consumo con Zoe e Leaf (vincendo un Mondiale FIA e due Campionati Italiani AciSport) ed abbiamo una vasta base dati per simulare cosa potrebbe accadere in gara.

Numeri, ed esperienza, alla mano sappiamo che un percorso misto con guida in modalità “economy run” alle velocità tipiche dei settori di regolarità (35-40 km/h) si può fare con un consumo medio non superiore a 8kWh/100km (valore reale registrato nella Green Pole Position della gara Green Endurance 2018 a Cervesina).

Con questa formula nessuna auto attualmente in commercio che non sia elettrica potrebbe competere per la vittoria assoluta. Nemmeno i 42 km con 1kg di metano registrati nel nostro test drive con l’ibrida-metano C-HR basterebbero. Per provare a competere servirebbe sfondare abbondantemente la soglia monstre dei 50 km con un kg di biometano e non è assolutamente certo che possa essere sufficiente perchè c’è l’incognita del rabbocco finale di benzina. Quindi al momento una vera Mission Impossible!

La nostra sfida a biometano!

Allora perchè non gareggiare con una elettrica? Sarebbe sicuramente la scelta più semplice ma ci piacciono le sfide tecnologiche. Nel 2019 abbiamo super ottimizzato la 500 Abarth portandola a percorrere 34 km con 1 kg di biometano (ma con impegnative prove di regolarità a media) adesso dovremo superarci. Questa sarà la nostra sfida!