Test Drive: Subaru XV 2.0 Bi-Fuel GPL Style

09/04/2014 - stefano.panzeri

    Pensata per l’«Avventura urbana». E’ lo slogan coniato all’atto della presentazione della Subaru XV, sigla che non identifica il “quindici” romano ma la “X” di crossover e la “V” di vehicle.
     
    E proprio partendo dal segmento che “attraversa” i comparti tradizionali dell’auto che il marchio delle Pleiadi ambisce a proporre un modello che si districa bene in città, affronta con disinvoltura l’offroad leggero e assicura un elevato comfort di marcia sui percorsi autostradali. Il tutto con costi di gestione sostenibili grazie alla variante a GPL che abbiamo provato, la 2.0 Bi-Fuel Style.
     


    La XV si presenta con forme “muscolose” decise senza, però, rinunciare a un tocco di eleganza e, come tradizione Subaru, a una spiccata personalità. Linee che prevedono nella parte alta un profilo sportivo conferito dal parabrezza inclinato e dal posteriore con tetto e lunotto spioventi che ricordano da vicino una coupé. A fare da contrasto è la parte bassa con passaruota pronunciati, pneumatici da 17” e altezza da terra di 22 cm tipici delle SUV. Una miscela racchiusa in ingombri da compatta (è lunga 445 cm e larga 178) e impreziosita da particolari stilistici di pregio, quali il disegno dei gruppi ottici o dei cerchi, che hanno contribuito alla conquista del Good Design Award 2012, premio conferito dall’Istituto giapponese di Promozione Design (JDP).


    Se l’esterno lascia libertà all’estro stilistico, l’abitacolo è più razionale e privilegia la funzionalità. I sedili sono comodi, riscaldabili e con adeguata tenuta laterale, i comandi concentrati al centro della plancia con quelli sul volante che permettono di intervenire in modo rapido su hi-fi, vivavoce e cruise control. Il commutatore/indicatore del livello del gas è ben visibile alla base della leva del cambio, ma non integrato nel design originale come su alcune concorrenti. Voti positivi per i vani portaoggetti (molti e ben conformati) e per materiali, finiture e assemblaggi. Lo spazio è abbondante per viaggiare comodi in quattro adulti, mentre il quinto occupante rischia di fare stare stretti i passeggeri dietro. Che non devono portare troppe valigie perché la capienza del bagagliaio è modesta: appena 310 litri (1.200 abbassando gli schienali), poco più dell’utilitaria Citroën C3 (300 litri) e meno della compatta di riferimento, la Golf (350/1.305 litri). A limitarne la capacità sono la trazione integrale e il serbatoio del GPL da 48 litri che “alzano” il piano di carico, per altro, rendendolo comodo per caricare oggetti pesanti senza dovere piegare la schiena. Ottima la dotazione che, tra l’altro, include luci di scorta, guanti e i kit pronto soccorso di riparazione rapida dello pneumatico.

    Il posto guida ha seduta leggermente rialzata che favorisce la salita a bordo e la visibilità in tutte le direzioni, con la consueta eccezione di quella posteriore. Limite, per la verità, superato grazie alla telecamera posteriore che in fase di retromarcia visualizza sul display al centro della plancia eventuali ostacoli nascosti. Uno schermo di 4,3” ad alta definizione che riporta pure i dati del computer di bordo e una serie di utili strumenti che favoriscono l’adozione di una guida parsimoniosa. Tra questi meritano una citazione il grafico che riporta i consumi “minuto per minuto” e quello che segnala i tempi di spegnimento dello Start/Stop e la relativa quantità di carburante risparmiata (circa 0,675 litri/ora). Peccato, però, che il dispositivo non distingue tra alimentazione a benzina e GPL rendendo, di fatto, attendibili soltanto i valori per la miscela nobile. La strumentazione, con contagiri a sinistra e tachimetro a destra, ha stile classico ed è di immediata lettura.


    Una delle maggiori attrattive della prova della XV è verificare la resa a gas del motore boxer, architettura che in passato ha contribuito alle fortune di marchi come Alfa Romeo e Lancia e che oggi sopravvive soltanto grazie a Porsche e Subaru. Uno schema raro divenuto unico con il marchio delle Pleiadi grazie all’adozione dell’impianto a GPL a iniezione fasata sequenziale realizzato in collaborazione con la BRC. Una trasformazione che, di fatto, non altera il “carattere” del 4 cilindri 16 valvole di 1.995 cc giapponese contraddistinto da un’erogazione di potenza fluida e dalla buona disponibilità di coppia a bassi regimi. Indole che consente di viaggiare senza strappi a partire dai 1.500 giri/minuto e di riprendere con progressione fino ai 4.000 giri, quando l’unità Subaru assume un temperamento più sportivo che consente di percepire le differenze tra le due alimentazioni. Il minore potere calorifero del GPL, infatti, riduce la potenza da 150 a 147 CV e la coppia massima a 3.500 giri da 196 a 180 Nm. Cali che hanno come uniche conseguenze la riduzione della velocità massima da 187 a 186 km/h e l’allungamento dei tempi di ripresa e accelerazione, con quest’ultima accreditata di 11,2” per lo scatto 0-100 km/h contro i 10,5” registrati con la benzina.


    La crossover Subaru è pensata sopratutto per una guida pacata, come suggerisce lo stesso indicatore della cambiata presente nel piccolo display al centro del cruscotto che consiglia di passare al rapporto superiore appena oltrepassati i 2.000 giri/minuto. Un andatura che permette di contenere i consumi ed esaltare il comfort conferito dalla silenziosità del propulsore e dall’assetto morbido che assorbe con efficacia le asperità del terreno grazie pure agli ammortizzatori con valvole a risposta rapida. Chi ama la guida brillante può contare sugli innesti precisi del cambio manuale a 6 velocità, su un impianto frenante potente e resistente agli sforzi e su una tenuta di strada di ottimo livello. A garantire quest’ultima sono il baricentro basso favorito dal motore boxer, lo schema di sospensioni McPherson nell’anteriore e a doppio braccio oscillante nel posteriore, i sistemi di controllo di stabilità (VDC) e trazione (TCS) e il Symmetrical AWD. Una trazione integrale a differenziale centrale con giunto viscoso che modifica in automatico la normale ripartizione della coppia motrice 50:50 quando rileva lo slittamento di una ruota per fornire l’adeguato “grip” anche su terreni sterrati o innevati. A facilitare la guida sulle superfici con fondo scivoloso contribuiscono pure la prima “corta” e l’altezza da terra di 22 cm. Lo sterzo leggero si apprezza in città, meno sui curvoni veloci autostradali.


    I dati ufficiali dei consumi della XV Bi-Fuel lasciano molto perplessi. La crossover giapponese, infatti, è omologata con un consumo medio a benzina di 6,9 l/100 km che sale a 9,6 con il GPL. Un divario del 40% poco realistico dovuto, presumiamo, a una sottostima del dato a miscela nobile e a un eccesso di quello a gas che, tra l’altro, prevede valori di 7,8 l/100 km sui percorsi extraurbani e di 12,7 in quelli cittadini. A confermare la sopravvalutazione della “sete” di GPL sono le nostre prove dove abbiamo registrato valori compresi tra 9,1 e 11,6 l/100 km, con l’ultimo dato ottenuto su un percorso in prevalenza cittadino dove un contributo al taglio dei consumi arriva dal sistema Start/Stop. Risultati, per la verità, che avrebbero potuto essere migliori se non ci fossimo imbattuti nel traffico intenso e non avessimo adottato una guida brillate per alcuni tratti. Ne consegue che il consumo ufficiale si può raggiungere, se non migliorare, ottenendo un’autonomia a gas di circa 500 km che si aggiungono agli 850 percorribili con i 60 litri di benzina. Quanto a emissioni di CO2 la XV Bi-Fuel è accreditata di 150 grammi/km, contro i 160 della variante a benzina e i 146 di quella a gasolio, la 2.0 D da 150 CV.


    La Subaru XV 2.0 Bi-Fuel Style è in listino a 28.030 euro con una dotazione full optional, tanto che la lista degli optional prevede solo due voci: vernice metallizzata (555 euro) e cambio automatico a variazione continua Lineatronic (2.040 euro). Tra gli equipaggiamenti di serie citiamo climatizzatore automatico, Bluetooth, comandi vocali, fendinebbia, accensione automatica di fari e tergicristalli e sistema di assistenza per le partenze in salite. Lungo pure l’elenco in materia di sicurezza, dove sette airbag, sistema di assistenza alla frenata di emergenza e appoggiatesta anteriori anti colpo di frusta hanno contribuito a fare ottenere alla XV 5 stelle nei crash test EuroNcap. In tema di convenienza, ricordiamo che l’analoga versione a benzina costa 2.040 euro in meno, ma ha un costo chilometrico di 0,122 euro (1) contro i 0,077 della Bi-Fuel. Una differenza 0,045 euro/km che portano il pareggio di bilancio poco dopo i 45.000 km, senza contare eventuali agevolazioni a favore della variante più ecologica come, ad esempio, l’esenzione del bollo per cinque anni proposta da qualche Regione. Poco competitiva la variante a gasolio, che costa 40 euro in meno, ma richiede un esborso per il carburante di 0,094 euro/km. Chi vuole risparmiare può optare per la variante Bi-Fuel con motore 1.6 da 114 CV e allestimento Free in vendita a 22.030 euro. Una versione inferiore nelle prestazione (la velocità massima scende a 170 km/h), ma con consumi (8,9 l/100 km) ed emissioni (139 g/km) più contenuti.


    Nota (1)
    I costi chilometrici sono calcolati in base ai dati di consumo di omologazione:
    Gpl: prezzo di 0,79 euro/litro e consumo di 9,6 l/100 km
    Benzina: prezzo di 1,77 euro/litro e consumo di 6,9 l/100 km
    Diesel: prezzo 1,68 euro/litro e consumo di 5,6 l/100 km