Test Drive: smart fortwo coupè “greystyle edition” a metano

01/02/2012 - Nicola Ventura

    Lo stupore e la perplessità dei gestori dei distributori quando vedono avvicinarsi una smart alla colonnina dell'erogatore di metano sono un aspetto davvero divertente di questo test drive. Perchè di smart trasformate a metano non se ne vedono proprio in giro.

    Quando alla 4GAS di Pistoia è arrivata la richiesta di trasformare una smart a metano e di dargli anche tanta autonomia si sono messi al lavoro realizzando quella che per molti altri installatori sarebbe stata una vera "Mission Impossible".

    Tre cilindri, 999cc e cambio automatico

    La smart oggetto dell'intervento è una fortwo coupè “greystyle edition", edizione limitata esteticamente caratterizzata dalla verniciatura "dark grey" di tipo opaco della carrozzaria e dai gusci yellow dei retrovisori esterni. E' spinta dal tricilindrico a benzina aspirato di 999cc da 52 kW (71 CV) e come tutte le smart è dotata di cambio atuomatico. Fin dalla primissima edizione il cambio della smart non ha mai brillato per velocità di cambiata e nonostante i numerosi miglioramenti continua ad essere piuttosto lento nel passaggio di marcia. Una migliore gestione, anche dei regimi di rotazione del motore nel momento della cambiata, sembra venire dalla gestione "softip" utilizzando quindi il cambio in modalità sequenziale.

    mhd non proprio una "micro-ibrida"

    La smart mhd non è una vera ibrida, o quantomeno non lo è nell'accezione più comune del termine. Non dispone infatti di un secondo motore elettrico che coadiuva il principale motore endotermico. mhd è l'acronimo di Micro Hybrid Drive ovvero un sistema Start&Stop molto estremizzato che arresta il motore (ma tutti i servizi elettrici rimangono attivi) quando la velocità scende al di sotto degli 8 km/h. Il primissimo impatto è un po' disorientante ma bastano pochi chilometri per prendere confidenza con questa taratura dello Start&Stop a tal punto da non farci più nemmeno caso. I vantaggi però, almeno stando a quando dichiara il costruttore, sono evidenti visto che si può avere un risparmio di carburante fino al’19% nel ciclo urbano e dell'8% nel ciclo misto. Il sistema mhd è disattivabile con il pulsante "eco" nel cruscotto ma durante il test drive non abbiamo mai rilevato la necessità di disattivarlo. Il cuore del sistema mhd è uno speciale alternatore-starter a cui vengono affidate contemporaneamente le funzioni di motore di avviamento e di alternatore.

    La trasformazione a metano

    L'impianto installato è realizzato dalla fiorentina BIGAS ed in particolare si tratta di un sistema sequenziale il cui elemento di forza è rappresentato dal riduttore di pressione del metano ad alto rendimento RI-27. Progettato tra l'altro per essere fin d'ora compatibile con una eventuale futura miscela di idrogeno e metano, l'Idrometano. Vista la peculiarità della posizione del motore della smart ed anche della necessità di lasciare libera la "botola" di accesso allo stesso per compiere piccole operazioni di manutenzione il Team della 4GAS coordinato da Massimiliano Sorghi ha optato per la realizzazione di un telaio che ospitasse due bombole (30 + 28 litri) di metano posizionandole immediatamente dietro i sedili. Tutta la struttura e le bombole sono poi state celate da una copertura in lamiera rivestita in moquette in modo da rendere assolutamente invisibili le parti dell'impianto. Obbligata, ma al tempo stesso ottima, la decisione di posizionare all'esterno il bocchettone di rifornimento.

    C'è ancora spazio per i bagagli

    In una city car come la smart la capienza del bagagliaio (se così lo possiamo chiamare) non è certamente uno degli aspetti principali ma la possibilità di poter disporre di un vano per riporre piccoli oggetti risulta decisamente comodo. Ogni trasformazione aftermarket a metano comporta il sacrificio di una parte del vano destinato ai bagagli ed in questa smart ci aspettavamo che questo spazio fosse ridotto a zero. La geniale soluzione studiata dalla 4GAS per il posizionamento delle due bombole di metano invece lascia soprendentemente quasi intatta la zona permettendo, quindi, di conservare una perfetta fruibilità dell'auto,

    Bigas e mhd: matrimonio perfetto

    Da segnalare la perfetta integrazione dell'impianto metano con il sistema mhd. Tra le numerose opzioni messe a disposizione dell'installatore, nel software della centralina dell'impianto metano, è già previsto il setup per le vetture dotate di sistemi start&stop. In questo modo al riavvio il motore riparte direttamente a metano senza dover attendere i canonici tempi di commutazione a tutto vantaggio dell'economia di marcia.

    Comportamento su strada

    Su strada le differenze di erogazione e potenza della smart nell'alimentazione a metano, benchè avvertibili rispetto a quando l'auto è alimentata a benzina, non stravolgono l'anima della compattissima city car che mantiene ottime doti spunto. Il telaio e l'assetto, entrambi molto rigidi, se da una parte vengono incontro alla trasformazione al punto da rendere assolutamente ininfluente il peso aggiuntivo delle bombole del metano dall'altra evidenziano tutte le irregolarità del manto stradale che finiscono per ripercuotersi nella schiena di chi guida.

    Consumi ed autonomia

    Obiettivo principale della prova era verificare la trasformazione nel suo complesso dedicando una particolare attenzione a capire quanto il passaggio al metano avrebbe potuto modificare il comportamento brillante della smart. Ovviamente non potevamo tralasciare l'aspetto autonomia e consumi. Per questa smart il costruttore dichiara 23 km circa con un litro di benzina nel ciclo misto, tuttavia i rilevamenti su strada riconducono ad un ben più realistico 19 Km/l. Partendo proprio da questo valore l'aspettativa era quella di percorrere non meno di 30 km con un kg di metano.
    Nella nostra prova abbiamo percorso 320 km con un pieno di 9,8 kg di metano (9,2€ il costo del pieno). Il risultato, ottenuto con uno stile di guida non proprio votato all'economia di marcia, è quindi di quasi 33Km/kg ed è stato inoltre confermato da altre prove di consumo effettuate dalla 4GAS durante le fasi di test.

    Costo impianto

    Il costo di questa trasformazione è di 2.000€ (collaudo compreso) ma, come riferitoci dallo stesso Sorghi "si è trattato di un vero prototipo perchè non avevamo nessun riferimento ed il progetto ha comportato una delicata fase di studio per trovare un compromesso tra le richieste del cliente e tutta una serie di accorgimenti tecnici richiesti dalle normative in vigore. E' una base di partenza da migliorare in vista di altre richieste ma soprattuto da valutare anche in versione monofuel a metano per sfruttare ancora meglio gli spazi, dare ancora più autonomia e permettere di risparmiare oltre che sul carburante anche sul bollo(*)".

    (*) La normativa italiana attualmente incentiva le vetture con alimentazione esclusiva (monofuel) a gas con la riduzione del 75% della tassa di circolazione.

    Pregi

    Difetti
    [right]a cura di Nicola Ventura[/right]