Consorzio Ecogas: Incentivi MSE fondamentali per l’occupazione nel settore Gas Auto

12/02/2010 - Nicola Ventura

    “Auspichiamo che il Governo tenga nella giusta considerazione i carburanti a basso impatto ambientale. GPL e metano sono risorse fondamentali per abbattere il costo carburante e le emissioni di CO2”. Lo ha dichiarato Alessandro Tramontano

    , Direttore del Consorzio Ecogas, intervenendo in tema di incentivazione ai settori economici.

    In particolare l’associazione – che riunisce costruttori di impianti di conversione a gas, grossisti di materiali, installatori, trasportatori, proprietari e gestori di distributori stradali – chiede il rifinanziamento degli incentivi MSE per la conversione a gas degli autoveicoli, fin dall’esordio considerati interventi strutturali in campo ambientale per ridurre le emissioni inquinanti: i fondi stanziati sono in via di esaurimento e si profila un pericoloso blocco del mercato, che mette a rischio investimenti e posti di lavoro.

    “L’industria italiana della componentistica a gas – ha proseguito Tramontano – ha saputo avvantaggiarsi di questa politica, tanto da diventare leader mondiale: l’80% degli impianti a gas per le auto nel mondo parla italiano e la produzione avviene in siti produttivi italiani, con sistemi GPL o metano di fabbricazione nazionale”.

    Come evidenziato in un comunicato diffuso da Assogasliquidi/Federchimica e Consorzio Ecogas, “la filiera ha investito principalmente sul territorio nazionale, facendo sorgere, solo negli ultimi due anni, nuovi insediamenti industriali che impiegano circa 3.000 dipendenti, diretti e dell’indotto, mentre il comparto della post-vendita – 6.000 e più officine meccaniche specializzate nell’installazione degli impianti a gas sui veicoli già circolanti – è costituito da piccole realtà imprenditoriali che svolgono un’attività legata strettamente al territorio e impiegano una forza lavoro, per propria natura, indelocalizzabile. La prosecuzione dei contributi ai gas potrebbe ancora salvare il capitale umano e tecnologico creato in questi anni dalle piccole e medie aziende italiane.”

    Intanto un Comitato ristretto della X Commissione della Camera è al lavoro sulla proposta di legge C. 2172 – voluta dall’attuale Sottosegretario allo Sviluppo Economico On. Stefano Saglia – per tracciare le linee dello sviluppo futuro dei carburanti gassosi. Sentiti ieri nel corso di un’audizione Consorzio Ecogas e Assogasliquidi/Federchimica, che, pur ribadendo il loro consenso all’iniziativa parlamentare, hanno fermamente auspicato il coinvolgimento di entrambi i carburanti gassosi a basso impatto ambientale: GPL e metano.

    Le richieste avanzate dalle associazioni riguardano l’inclusione del GPL nelle iniziative di incentivazione finanziaria e fiscale e in materia di tassazione (accise sul GPL e tassa automobilistica regionale), nonché nelle misure di regolamentazione del traffico e di public procurement: finora tutti i protocolli di Green Public Procurement (GPP), che definiscono, appunto, le linee guida agli acquisti verdi nel settore della mobilità da parte delle amministrazioni pubbliche, hanno riservato un identico trattamento sia al GPL che al metano per auto. Ciò discende dalla Direttiva europea 2009/33, che, pur avendo un approccio neutrale alle tecnologie/carburanti, fa salva la facoltà degli enti pubblici a dare, all’atto dell’emanazione dei bandi d’acquisto, una preferenza esplicita ai carburanti alternativi, tra i quali si annovera il GPL alla pari del metano, dell’idrogeno e dei bio-carburanti.

    Al C. 2172 sono state abbinate altre due proposte di legge (C. 1016 Bordo e C. 2843 Froner), mentre il 13 gennaio scorso ne è stata presentata una terza dall’On. Raffaello Vignali: C. 3117 Disposizioni in materia di utilizzo del metano e del gas di petrolio liquefatto come carburanti per autotrazione.