Land Rover Lrx: il fuoristrada diventa ibrido

25/08/2008 - Nicola Ventura

    Quando tracciò sulla sabbia della spiaggia di Red Wharf Bay, nell’isola di Anglesey, il primo rozzo disegno della Land, Maurice Wilks, capo progettista Rover, non poteva davvero immaginare che i destini della sua creatura sarebbero finiti un giorno nelle mani di un manager indiano come Ratan Tata.

    Ma certo, nel lontano 1948, l’ingegnere britannico non poteva neppure supporre che la vettura da lui creata avrebbe scritto una leggenda già lunga sessant’anni e forte di un solidissimo blasone e di una diffusione praticamente planetaria. Così, nonostante le complesse vicende aziendali – con i passaggi da BMW a Ford e poi al gruppo indiano – il nobile marchio guarda ancora al futuro con l’ottimismo della ragione, con la capacità di misurarsi ai livelli tecnologici più avanzati e soprattutto con la base commerciale di oltre quattro milioni di unità vendute nei vari modelli della sua storia. Infatti, mentre si commemora l’importante anniversario con una speciale edizione della Defender (che rappresenta più di ogni altra la continuità della marca), la Land Rover si prepara al lancio, sul finire del 2009, di una inedita linea di prodotto da affiancare a Freelander, Discovery e Range Rover.

    Si tratta della traduzione in pratica della concept LRX, presentata all’ultimo Motor Show di Detroit e anticipatrice di una nuova filosofia tecnico-costruttiva nel settore delle auto a trazione integrale che tiene conto della realtà contemporanea in fatto di mobilità e, soprattutto, di compatibilità ambientale.

    Leggermente più compatta nelle dimensioni esterne rispetto alla stessa “piccola” Freelander (siamo sui 4 metri e mezzo di lunghezza) e con un taglio di carrozzeria dai toni coupé, la LRX non soltanto utilizza abbondantemente materiali leggeri e riciclabili, ma vanta un sistema di propulsione ibrido diesel-elettrico unito ad una trasmissione, anch’essa elettrica, integrata all’assale posteriore. Il motore è un quattro cilindri a gasolio due litri che garantisce ulteriori risparmi nei consumi rispetto alle ibride a benzina finora in commercio, fermo restando anche l’altro obiettivo di contenere al massimo le emissioni di anidride carbonica.

    Per il resto, la prossima Land Rover ripropone i connotati di stile, comfort e di ricco equipaggiamento tipiche delle Sport Utility, tipologia di veicolo che proprio la Casa inglese ha praticamente inventato con il lancio già nel lontano 1970 della Range Rover, all’epoca praticamente un UFO nel panorama automobilistico mondiale. Senza rinnegare i connotati fondamentali del marchio, la versione definitiva e di produzione della LRX punterà quindi a rilanciare il concetto di SUV, e a riproporne l’attualità proprio nel momento in cui il settore delle extralarge vacilla sotto i colpi di pesanti emergenze e regolamentazioni restrittive. La prima Defender, presentata al salone di Amsterdam del 1948, ha dunque ora una erede che guarda al futuro senza snaturare il marchio. E se la prima si ispirava alle Jeep usate dagli americani nella prima guerra mondiale, questa promette di essere un nuovo punto di riferimento nel fascinoso recinto dei Suv compatti.

    Fonte: http://www.ilmessaggero.it