Otto domande a Stefano Landi, presidente della LandiRenzo

15/07/2008 - e2net

    Stefano Landi prende la guida della società, assieme alla madre Giovannina, nel 1997, alla morte prematura del padre. Stefano nel 1987, diventa Amministratore Delegato. Nasce ufficialmente la LandiRenzo Spa. Nel 1993 assume il controllo della Eurogas Holding BV, azienda olandese che opera nel settore. Nel 2003 Landi apre una filiale in Brasile, nel 2005 è la volta di Cina e nel 2006 del Pakistan, anno nel quale nasce la Corporate University, una fabbrica di idee ed azioni per sviluppare le risorse umane del Gruppo Landi e per diffondere la cultura della mobilità sostenibile.

    Le vendite delle auto a Gpl e metano hanno avuto in questi ultimi anni un incremento notevole, con Landi in primo piano. Perchè questo?
    “Prima di tutto il programma di incentivi, poi il fatto che le case costruttrici hanno capito l’importanza di avere in listino vetture alimentate a Gpl e metano già come primo impianto. Il continuo miglioramento della tecnologia ha fatto il resto. Tutto il gruppo Volkswagen, Renault, Seat, Skoda offrono vetture a Gpl e metano già da nuovecon impianti della LandiRenzo”.
     
    Quindi la LandiRenzo lavora sempre a continuo contatto con le maggiori case automobilistiche?
    “Per noi è stato un grosso riconoscimento del lavoro fatto in tanti anni. La garanzia che la casa offre fin da nuovo con una vettura da noi trasformata significa che c’è una grande fiducia nel nostro lavoro. Tutte le nuove tecnologie che portiamo avanti vengono sempre confrontate con le case automobilistiche e fino ad oggi c’è stato un generale riconoscimento di quello che abbiamo e che stiamo facendo”.
    Abbiamo sempre parlato di Gpl e metano. Ma il futuro non è forse rivolto all’idrogeno? Non c’è il rischio che Landi resti fuori dai giochi futuri?

    “Direi proprio il contrario. Noi certamente stiamo da tempo lavorando anche con l’idrogeno. Su questo tema siamo orgogliosi del fatto che la General Motors abbia scelto la nostra società per i sistemi di alimentazione a idrogeno per la sua vettura elettrica che verrà messa in vendita alla fine del 2010. Si tratta di un’alimentazione fuel cell che vede la Landi in prima fila accanto alla General Motors”.
    Questo significa che la sua società possa abbandonare il Gpl e il metano per l’idrogeno?
    “No. Gpl e metano sono e saranno sempre il nostro core business a breve e medio termine, ma una società che guarda al futuro non può certamente esimersi da essere presente nell’evoluzione delle nuove tecnologie. D’altra parte stiamo puntando tutti ad una mobilità ad inquinamento zero e la vettura della GM (Volt, presentata a Detroit ndr) è il primo passo importante in questo senso. Nel frattempo stiamo portando avanti anche soluzioni come una miscela gasolio-idrogeno”.
    Ma veniamo al presente. Molte amministrazioni e società di trasporto si lamentano per mancanza di fondi per sostituire i mezzi spesso troppo inquinanti. C’è una soluzione in tal senso?
    “Due le possibilità. La prima, molto più costosa prevede di trasformare i bus a gasolio a ciclo otto per passare poi a metano. Ma nel mondo sta crescendo la tecnologia Dual Fuel che vede la nostra società partner di imprese mondiali. Si tratta di una tecnologia molto meno costosa che prevede una miscela di gasolio e metano senza dover passare a ciclo otto. I risparmi in tema di investimento per le amministrazioni sono considerevoli, ma allo stesso tempo si abbatte notevolmente l’inquinamento perché una volta in funzione il motore utilizza l’85% metano e 15% gasolio”.
    In attesa dell’arrivo dell’idrogeno si parla molto dell’ibrido. Su questo tema come si sta muovendo Landi?
    “La tecnologia ibrida è una tecnologia molto interessante, ma ha il difetto, oggi di avere costi troppi alti. La tendenza delle auto ibride è quella di potersi avvicinare a soluzioni di inquinamento vicine allo zero. Ma non sufficiente almeno per motorizzazioni a gasolio o benzina. Certamente con una alimentazione delle auto ibride a metano e Gpl ci avvicineremo all’inquinamento zero”.
    Si sta parlando ultimemente molto delle biotecnologie. Cosa ne pensa a riguardo?
    “Mi sembra che si stia facendo marcia indietro in questa direzione. Basta pensare che la legge che obbligava ad avere almeno il 10% di auto in listino a biotecnologie abbia registrato un passo indietro. Già la percentuale è stata ribassata al 4% nel 2020. Noi siamo sicuri che metano, Gpl e idrogeno siano i carburanti ideali per abbattere l’inquinamento”.
    Obiettivo che la Landi sembra avere nel proprio Dna?
    “I fatti sono dalla nostra parte. Pensi che mio padre Renzo il fondatore della società negli anni ’60 nell’illustrato della nostra società, assieme ai vantaggi economici ha sempre messo il rispetto dell’ambiente. In tempi non sospetti LandiRenzo ha sempre guardato all’ecologia. E così sarà per il futuro”.  Fonte: http://quotidianonet.ilsole24ore.com