Barometro dei Veicoli Aziendali by Arval: ancora poco “green” nelle flotte

11/05/2013 - Nicola Ventura

    A evidenziarlo, le oltre 300 interviste condotte nel primo trimestre di quest’anno dal Corporate Vehicle Observatory di Arval ai fleet manager e decision makers di un panel di aziende italiane rappresentative del tessuto imprenditoriale nazionale, in seno alla ricerca internazionale condotta in 16 paesi.

    Interrogate sull’evoluzione potenziale della loro flotta nei prossimi tre anni, le aziende hanno mostrato una certa “apertura”: circa il 30% delle grandi aziende dichiara che il numero dei veicoli in flotta aumenterà. Contestualmente continua il trend di aumento della durata contrattuale media, sia per le auto (durata media oltre i 40 mesi), sia per i veicoli commerciali, (durata media oltre i 50 mesi). Le durate contrattuali rispetto al 2007, anno ante crisi, sono aumentate di circa il 10% per quel che riguarda le auto e ben del 25% per i veicoli commerciali.

    Il trattamento fiscale delle auto aziendali diventa uno dei principali criteri adottati dalle grandi aziende per la composizione della loro flotta. Il 39% delle grandi aziende del campione indagato, infatti, lo considera un parametro addirittura più importante del prezzo d’acquisto del veicolo (indicato dal 27%), del TCO, costo totale di utilizzo, dello stesso (indicato dal 20%) o della marca (prioritaria ormai solo per il 5% ).

    L’importanza della dimensione fiscale per le aziende è confermata anche dal fatto che al primo posto tra i servizi innovativi già implementati, le aziende di tutte le dimensioni indicano la reportistica sulla flotta ai fini contabili e fiscali (scelta dal 78% delle grandi aziende). Allo stesso modo la consulenza sulla normativa fiscale è considerata uno dei servizi strategici sempre più richiesti.

    Il Barometro 2013 evidenzia inoltre come il fleet manager si stia evolvendo sempre di più verso la figura di mobility manager, (un’unica figura professionale per la gestione della flotta e dei viaggi d’affari) presente già nel 65% delle aziende con più di 100 dipendenti e nel 75% delle aziende con più di 1000 dipendenti.

    Di pari passo alla figura del mobility manager emerge la presenza del “mobility plan”, previsto già da oltre il 50% delle grandi e grandissime aziende.

    Anche la telematica risulta essere uno strumento sempre più apprezzato dalle grandi aziende che dichiarano di averlo implementato in percentuale pari al 16% , con un atteggiamento però sicuramente più prudente e timido rispetto alle colleghe europee.

    La principale motivazione che spinge infatti le aziende italiane ad adottare queste soluzioni riguarda la possibilità di tenere sotto controllo i comportamenti di guida e i dati tecnici, in ottica di manutenzione preventiva. Poco sedimentato ancora e da sviluppare l’utilizzo della telematica come strumento di miglioramento della sicurezza dei drivers.

    “Questa poderosa ricerca di mercato condotta a livello internazionale – dice Andrea Solari, Direttore del Corporate Vehicle Observatory di Arval Italia- riconferma il forte impegno di Arval, quale leader di mercato, nella divulgazione di dati ed analisi sulla continua evoluzione del mercato, a supporto dei processi di decisione strategica delle aziende.”
     
    Dai report del Barometro 2013 emerge tuttavia una scarsa presenza di veicoli “green” nelle flotte.

    Discreta la presenza delle vetture alimentate a gpl che variano da un minimo del 9% al 16% in funzione delle dimensioni aziendali.

    A seguire le vetture ibride e elettriche mentre fanalino di coda con un misero 2% le auto alimentate a metano che, soprattutto a livello aziendale, pagano lo scotto di una rete di distribuzione scarsa e penalizzata dall’assenza del self  service