Balcani a metano: 2 – Slovenia

11/12/2013 - guido.guerrini

    Indipendente dal 1991, anche se riconosciuta internazionalmente solo dall’anno successivo, è stata la prima delle Repubbliche ex jugoslave ad intraprendere, fin dalla secessione, un cammino di integrazione europea. I conflitti che dilaniarono la Jugoslavia interessarono questa terra solo per una decina di giorni, causando una settantina di morti tra sloveni, jugoslavi, sventurati camionisti bulgari, e giornalisti, i primi di una lunga serie.
    Il popolo sloveno, circa due milioni di persone, è diventato indipendente dopo che il proprio territorio è stato sotto il dominio austro-ungarico per sette secoli (fino alla Prima guerra mondiale), e poi sotto il Regno degli Sloveni, Croati e Serbi, che si sarebbe trasformato nella Jugoslavia monarchica e, dopo la Seconda guerra mondiale, nella Jugoslavia socialista; tra le due guerre la parte orientale della Slovenia finì inoltre sotto sovranità italiana.
     
    Attraversando il territorio della repubblica, in ogni città come in ogni villaggio è possibile rintracciare tracce di queste dominazioni: architettura, toponomastica, cibi, vini, nomi e cognomi inesorabilmente riportano alle componenti slave, germaniche o italiane di questo territorio.
    Il cammino dal 1992 al 2004 ha visto la Slovenia affermarsi in una buona crescita economica, nello sviluppo delle infrastrutture stradali che ne fanno un crocevia europeo, grazie ad una posizione utile per i collegamenti tra Italia, Austria, Ungheria e Croazia, oltre ad un interessante boom turistico. Le mete preferite sono legate al piccolo litorale tra Capodistria e Porto Rose, alle notissime grotte di Postumia, alle incantevoli valli alpine sormontate da montagne molto impervie e famose per gli sport invernali, per i pescosi torrenti e per l’escursionismo, senza dimenticare l’asburgica capitale Lubiana. L’ingresso nell’Unione Europea è avvenuto nel 2004, l’adozione dell’Euro al posto del Tallero tre anni dopo, mentre sempre nel 2007 sono cadute le frontiere grazie alla firma del Trattato di Schengen. Questi ultimi fatti hanno portato la Slovenia ad una completa integrazione europea, e ad essere percepita sempre più lontana dalle problematiche che hanno interessato le altre repubbliche ex jugoslave.
    Singolare è la vicenda di una delle città divise dalla storia del ventesimo secolo: Gorizia, all’indomani della Seconda guerra mondiale, si trovò ad essere tagliata in due dal confine di due stati e dei due blocchi politici. Il confine era un vero e proprio muretto con reticolato, che aveva il suo luogo più surreale nella piazza della stazione ferroviaria. La piazza rimase in Italia, mentre la stazione era oltre il confine. Con l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea e con l’accordo sui confini, Gorizia e la vicina Nova Gorica sono diventate un unico centro urbano con la gestioni di servizi, come il trasporto pubblico, completamente associato.

    La giovane capitale slovena ha poco meno di 300.000 abitanti e una posizione geografica centrale. Per alcuni la radice del nome deriva dalla parola “ljubezen”, che significa amore. Come il resto della nazione Lubiana architettonicamente risente dell’influsso austro-ungarico, fortemente presente nel centro storico cittadino.
    Dotata di tutti i comfort di una capitale europea, è ideale per un fine settimana o come tappa di un viaggio più lungo. Meritevoli di interesse, nel centro cittadino, sono il castello (parzialmente ricostruito) che domina dalla collina soprastante ed è raggiungibile con una funicolare, la cattedrale cattolica di San Nicola e le stradine nei pressi del fiume Ljubljanica, con i caratteristici ponti. Mix delle varie dominazioni è l’interessante cucina, tra i cui piatti forti segnaliamo tutti quelli a base di carne, decisamente a buon mercato rispetto all’Italia. Da provare le birrerie del centro di Lubiana: è vivamente consigliato evitare le birre straniere e concentrarsi sulla Laško Pivo, un tempo la birra più venduta nell’intera Jugoslavia. È buona anche la qualità dei vini bianchi, in particolare quelli della valle dell’Isonzo.
    Lubiana è circondata da un “anello verde” di circa 30 km posizionato a ricordo del filo spinato elettrificato posizionato negli anni ’40 dall’esercito italiano per bloccare l’attività partigiana nella città. Il trasporto pubblico della città si muove principalmente con autobus a metano, e stessa cosa vale per l’azienda di nettezza urbana che utilizza camion “ecologici”.
    A circa metà strada tra Trieste e Lubiana, vale la pena la visita di due ore alle interessanti Grotte di Postumia. Decisamente troppo sfruttate turisticamente e dotate di un trenino che permette di entrare ben 2 km dentro la montagna, le grotte sono tra le più belle e conosciute d’Europa. Con l’occasione si potrà fare conoscenza con il Proteus anguinus, curioso anfibio che vive solo in questo habitat.
     
    (vedi scheda impianto)
    Il distributore di metano della Energetika Ljubljana si trova in Cesta Ljubljanske Brigade (coordinate GPS 46.078005, 14.48816), nei pressi dell’uscita Lubiana nord (uscita 6) dell’anello stradale che circonda la capitale. Aperto tutti i giorni 24 ore al giorno, funziona esclusivamente in self service con carta di credito.
    Oltre che servire la città di Lubiana e le zone circostanti, questo rifornimento permette di raggiungere i distributori situati in Italia o in Austria, avvicinarsi a quelli in Ungheria, oppure proseguire per quello di Zagabria in Croazia.


    Con i suoi 20.000 abitanti circa, la città industriale di Jesenice non presenta particolari elementi di interesse turistico. C’è qualche ristorante, ma nessuna struttura alberghiera. La cittadina è tuttavia baricentrica rispetto a due importanti centri di villeggiatura: il lago di Bled e la stazione sciistica di Kranjska Gora. Jesenice si trova lungo l’autostrada A2 a circa 60 km a nord di Lubiana e pochi chilometri dal confine austriaco. È la porta del tunnel autostradale delle Caravanche che attraversa le Alpi e permette il collegamento con la Carinzia austriaca.
    Proseguendo per la vecchia statale, dopo 24 km si può raggiungere Kranjska Gora, e attraversando il confine italiano si raggiunge Tarvisio. Se invece ci si avventura nel ripidissimo Wunzerpass si arriva nell’austriaca Villach. In mezzo alle tre città si trova il triplo confine del Monte Forno, dove si incontrano le culture latina, germanica e slava. A Kranjska Gora non mancano le infrastrutture turistiche, sia di altissima qualità, sia a buon mercato. La città è famosa per gli sport invernali, ma considerato il buon livello di sentieri e rifugi è una stazione turistica attiva tutto l’anno. Nei pressi della città nasce il fiume Sava, che dopo aver attraversato tutta la Slovenia, l’intera Croazia, toccato la Bosnia-Erzegovina e percorso poco meno di mille chilometri si getta nel Danubio nel centro di Belgrado. Salendo al vicino Passo della Moistrocca per una tortuosissima strada si può raggiungere la sorgente dell’Isonzo, che assieme alla sua valle passò alla Jugoslavia e poi alla Slovenia nel secondo dopo guerra.
    Sono 15 i chilometri che separano Bled da Jesenice. Anche a Bled non ci sono difficoltà per soggiornare, con alberghi ed affittacamere per ogni tasca e ristoranti mediamente più cari del resto della Slovenia. Bled è lo stereotipo del posticino romantico, il lago dove si specchiano le montagne, l’isola (l’unica naturale dell’intera Slovenia) con la chiesetta al centro dello specchio d’acqua e il bel castello, quasi millenario, su un elevato promontorio che domina tutto. Anche a Bled non mancano sentieri per ogni tipo di passione, con una funzionalissima azienda turistica che sa indicare dove camminare e dove andare in bicicletta oppure a cavallo.
     
    METANO A JESENICE (vedi scheda impianto)
    La stazione di rifornimento di metano, della Enos Energetika, si trova nel centro cittadino lungo la strada principale (Cesta Železarjev che non è altro che il tratto urbano della statale 452, coordinate GPS dell’ingresso 46.431111, 14.065). Il distributore si trova all’interno di un vecchio complesso industriale e arrivando da est si dovrà svoltare a sinistra per raggiungerlo. Aperto dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 15, funziona solo self service con carta di credito.
    È utile come base per le località turistiche vicine o come punto di appoggio per coloro che intendono proseguire il proprio viaggio in Austria.