UNRAE: nel 2011 crollo assoluto del mercato delle auto alimentate a metano e gpl

09/01/2012 - Nicola Ventura

    “Si chiude un anno particolarmente difficile per il settore auto nel suo complesso che, con 1.748.143 unità immatricolate, evidenzia una flessione del 10,88% sul 2010 e torna indietro di ben 15 anni ai livelli del lontano 1996”

    . Così Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE, ha commentato a caldo i dati diffusi oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul mercato di dicembre che ha chiuso con 111.212 auto vendute, in calo del 15,3% rispetto alle 131.298 unità che furono registrate lo scorso anno.

    “Fra tutti – prosegue il Direttore Generale dell’associazione che rappresenta le Case estere in Italia – emerge il dato preoccupante degli acquisti dei privati, e quindi delle famiglie, che chiudono l’anno con una quota di mercato ai minimi storici: 66,3% del totale, rispetto ad una media del 77,4% degli ultimi 20 anni (1990-2010). Ciò è logica conseguenza del difficile andamento generale dell’economia, confermato dal risultato del Pil che, nel 3° trimestre, ha registrato una flessione dello 0,2%, primo indizio di un’attesa e preoccupante fase di recessione. A ciò si aggiungono la riduzione dei consumi, in particolare di quelli dei beni durevoli e la contrazione dei redditi disponibili, colpiti dalla pesante imposizione tributaria. “In questo contesto – aggiunge Filipponi – gli automobilisti risentono del forte impatto delle ulteriori recenti misure introdotte sia con la manovra estiva, sia con quella definita “Salva Italia” relative all’assicurazione Rc Auto, alle accise sui carburanti, all’Iva, all’IPT, al superbollo, ai pedaggi autostradali. Basti pensare che solo l’aumento delle accise sui carburanti, genererà un’ulteriore spesa, per gli automobilisti, di 4,8 miliardi di euro”.

    Alla luce di tali considerazioni, l’Associazione delle Case estere ribadisce la sua stima per l’anno 2012 di un immatricolato totale al di sotto di 1.700.000 autovetture, qualora il Governo italiano dovesse continuare a non riconoscere al comparto automotive l’attenzione che merita.

    “Il settore, infatti – afferma Gianni Filipponi – può fornire un contributo significativo al rilancio dell’economia del nostro Paese. E’ necessario, però, intervenire in modo concreto con misure a sostegno delle famiglie, per stimolare la sostituzione di auto più vecchie con vetture più sicure e meno inquinanti. Ciò, sia al momento dell’acquisto della vettura, con un programma strutturale pluriennale di rinnovo del parco, sia in fase di gestione, con una rimodulazione profonda del sistema fiscale, basando la tassazione su aspetti più strettamente ecologici e sull’uso piuttosto che sulla proprietà. Inoltre – conclude il Direttore Generale – occorre agire sul fronte delle auto aziendali, per adeguare la fiscalità italiana a quella dei principali player europei, visto il contributo che può derivare anche in termini ecologici dal ricambio delle flotte”.

    Tornando al mercato, la raccolta ordini – secondo un primo scambio di informazioni fra UNRAE e ANFIA – ha segnato una flessione complessiva di quasi il 18% con circa 135.000 contratti, il livello più basso mai registrato per il mese di dicembre, che porta a fine anno ad un portafoglio ordini inevasi particolarmente contenuto e stimato a 157.000 unità.

    Secondo le prime elaborazioni del Centro Studi UNRAE, risulta, inoltre, profondamente modificata la composizione del mercato riferita all’anno appena conclusosi rispetto al 2010. Aumentano, infatti, sia in valore assoluto (+6,7%) che in termini di rappresentatività (dal 46,2% al 55,4%) le autovetture diesel mentre scendono dell’80% quelle alimentate a GPL e del 42% quelle a metano che complessivamente hanno rappresentato il 5,4% del mercato 2011 contro il 17,6% dell’anno precedente.

    A fronte di una domanda dei privati che si contrae del 17,4% rispetto al 2010, gli acquisti delle società di noleggio sono aumentati del 7,6% e hanno guadagnato circa 2,5 punti percentuali di quota come pure quelli effettuati dalle Aziende nonostante un incremento, in termini assoluti, più contenuto (+3,4%). Particolarmente significativa la caduta della domanda di autovetture dei segmenti cosiddetti di ingresso A e B che rappresentano solitamente il 60% del mercato e che nell’anno appena trascorso hanno registrato flessioni di molto superiori alla media del mercato: il segmento A-piccole -23%, mentre il segmento B- utilitarie –15%.

    Anche in termini territoriali l’andamento della domanda nel 2011 rispetto al 2010 ha mostrato evidenti differenziazioni con il meridione e le isole che hanno registrato flessioni più che doppie rispetto alla media nazionale: rispettivamente del 25% e del 22%.

    Per quanto riguarda il mercato dell’auto usata, infine, i trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale), hanno registrato un calo del 6,4%. L’anno 2011 chiude, quindi, a 4.571.182 immatricolazioni di auto usate, in leggero aumento (+0,6%) rispetto alle 4.544.518 dell’intero 2010.