Centro Studi Uil: basta con gli allarmismi sul GPL

15/07/2009 - Nicola Ventura

    Alcuni articoli di stampa pubblicati in questi giorni hanno generato molta confusione e dubbi tra le persone per una parziale e distorta informazione sulla realtà industriale brindisina e, più in generale, anche su quella nazionale (vedi Viareggio),

    determinando ulteriore disinformazione sulle prospettive future dell’apparato industriale italiano con conseguenze che già ora lasciano presagire altri immotivati abbandoni da parte delle aziende (vedi investimenti bloccati), che saranno la causa di pesanti conseguenze economiche e sociali, inutili ed ingiustificate, ma figlie di una politica negativa che, invece di costruire, diffonde allarmismi e suscita perplessità.

    A tale riguardo un gruppo di tecnici del Centro Studi UIL di Brindisi ha preparato questa nota che ha lo scopo di dare una esatta e valida informazione sul GPL con l’obiettivo di fornire anche alcune precisazioni sull’attuale assetto produttivo del petrolchimico. In esso si produce etilene, propilene, propano, butadiene, benzina, gasolio ed olio combustibile di craking, polietilene, polipropilene e copolimeri.

    Il sito ospita inoltre impianti per lo stoccaggio, carico e trasferimento di tali prodotti, impianti per il trattamento di acque reflue, impianti per la produzione dei energia elettrica e vapore tecnologico, un pontile per il carico e lo scarico di navi cisterne, un impianto per la produzione di acqua purissima con osmosi inversa e demineralizzata con letti a resine. Non viene più prodotto fosgene e non ci sono più stoccaggi di ammoniaca liquefatta e cloro liquefatto. Infatti gli impianti MDI, P8-CO, P12 B-evaporazione cloro sono stati dismessi 9 anni addietro e demoliti nell’ultimo periodo.

    Per quanto riguarda il GPL, sempre nel petrolchimico, sono stati eseguiti lavori per diverse decine di milioni di euro allo scopo di aumentare gli standard di sicurezza ed azzerare il rischio BLEVE, tanto è vero che per i contenitori sferici fuori terra i rischi residui sono davvero minimali e le conseguenze, in caso di incidente rilevante, non interessano le aree esterne allo stabilimento. La elevata professionalità dei dipendenti ed il loro impegno quotidiano sono la garanzia per attivare tutte le precauzioni da prendere per scongiurare anche tali potenziali eventi.

    Il Comune di Brindisi ha fatto recapitare recentemente ai cittadini residenti nel capoluogo un opuscolo che illustra tutti gli incidenti ipotizzabili, le loro possibili conseguenze ed i comportamenti da tenere in caso di accadimento. Si auspica che esso venga distribuito a tutti, anche a chi non vive a Brindisi e non è aggiornato sulle informazioni del territorio. Volutamente evitiamo di inserire in questo documento le caratteristiche e le proprietà del GPL (gas di petrolio liquefatto) che fornisce infinite possibilità di utilizzo per il quotidiano uso civile dopo essere stato trasformato dai vari processi industriali.

    Ci riserviamo di pubblicare maggiori notizie ed informazioni sul prodotto e l’evoluzione legislativa che nel tempo ha accompagnato il suo impiego. Restando sempre nell’ambito del trasporto del GPL ci permettiamo di precisare, con la speranza di essere ascoltati, che Brindisi è una stazione di partenza e non di transito, quindi le velocità di movimento sono bassissime e perciò non sono perlomeno verosimili ipotesi di presumibile cedimento di parte dei carrelli o di cuscinetti.

    Tra l’altro anziché gridare, sull’onda dell’emotività, contro lo sviluppo delle attività industriali del nostro paese e della provincia, sarebbe più utile proporre soluzioni tecniche e normative che assicurino, una volta per tutte il non ripetersi di incidenti che causano la morte di tante persone innocenti ed ignare di quanto si verifica intorno a loro. Per esempio si potrebbe ridurre la velocità dei treni che trasportano merci pericolose nelle zone in presenza di insediamenti urbani.

    Si dovrebbero adeguare tutte le norme territoriali e nazionali alle più rigide direttive dell’UE. Suggeriamo, inoltre, che i controlli di manutenzione e di ispezione delle parti meccaniche siano effettuati direttamente dalle Ferrovie dello Stato con mezzi e professionalità idonee, con la periodicità ed il rigore dovuto, dando certezze sulla stato di sicurezza dei vagoni e delle cisterne. Come si può notare è possibile conciliare lo sviluppo e l’economia di uno Stato e di un territorio in un settore così strategico con atti propositivi e non distruttivi che hanno, molte volte, lo scopo di far ottenere visibilità mediatica solo per fini personali.

    Fonte: Centro Studi UIL Brindisi