Assogasliquidi: Il DDL Concorrenza ostacola lo sviluppo dei carburanti gassosi

07/05/2015 - redazione

    “Limitare le politiche regionali volte alla crescita della rete di distribuzione dei gas per auto significherebbe porre un ostacolo alla diffusione di questi prodotti in chiaro contrasto con i principi della recente Direttiva europea sullo sviluppo dei carburanti alternativi”. E’ il commento di Francesco Franchi, Presidente di Assogasliquidi – associazione di Federchimica dei settori GPL e GNL – all’articolo 22 del DDL Concorrenza,da oggi all’esame delle Commissioni riunite Finanze e Attività produttive.

    Se approvato, l’articolo farebbe decadere la possibilità da parte delle Regioni di richiedere l’erogazione di almeno uno dei due carburanti gassosi (GPL o metano) nei nuovi impianti stradali. Tale obbligo, in vigore dal 2009 nella gran parte delle Regioni italiane, è stato adottato, peraltro, in attuazione di una norma dello Stato che stimola le amministrazioni regionali a promuovere i carburanti alternativi, nell’ambito dei loro poteri di programmazione del territorio.
    “Si interrompe così un percorso virtuoso, imboccato con successo ormai da anni, che ha visto lo Stato e le Regioni mettere in campo un impegno comune e sinergico, difficilmente rilevabile in altri settori” – ha dichiarato Franchi.
    L’effetto propulsivo di queste politiche è stato notevole: dal 2009 al 2014 la rete del GPL è cresciuta di circa il 40%, da meno di 2.500 punti vendita a circa 3.600, mentre nei sei anni precedenti (dal 2003 al 2008), l’incremento è stato del solo 14%. I consumi di GPL sono cresciuti del 43% dal 2009 al 2014, mentre nei sei anni precedenti si è registrato addirittura un calo del 17%.

    Senza una regola che preveda l’aumento progressivo dei distributori di GPL e metano, il livello del loro servizio distributivo sarebbe certamente inferiore non solo nelle aree già da tempo coperte, ma soprattutto nelle zone completamente sprovviste di punti vendita stradali eroganti i gas. Un disagio enorme per gli oltre 2 milioni di veicoli a GPL che viaggiano sulle nostre strade.

    L’ulteriore sviluppo dei carburanti gassosi potrebbe facilitare il compito delle politiche centrali e regionali finalizzate al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di medio-lungo periodo posti dall’UE in materia di qualità dell’aria e di lotta ai cambiamenti climatici.

    Assogasliquidi auspica, quindi, che la norma non sia adottata, garantendo continuità alle politiche regionali in favore dei gas per auto. “Solo così – ha concluso Franchi – il Paese potrà essere protagonista nell’ambito del comune progetto di mobilità sostenibile che la nuova direttiva europea sui carburanti alternativi vuole realizzare, e che interesserà centinaia di milioni di persone e molteplici campi applicativi del settore dei trasporti”.