OPEC: biocarburanti di 2a generazione sono la via da seguire

29/03/2009 - Nicola Ventura

    L’uso di biocarburanti di prima generazione aumenta l’insicurezza alimentare nei paesi più poveri del mondo ed è improbabile che apporti un significativo beneficio alla mitigazione dei gas a effetto serra per almeno 30 anni.

    Questo quanto si legge nelle conclusioni del rapporto commissionato dal Fondo OPEC per lo Sviluppo Internazionale (OFID) e dal titolo “I biocarburanti e la sicurezza alimentare – Conseguenze di un’accelerata produzione” secondo un rapporto.

    La relazione, redatta dall’International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA) fornisce ulteriori elementi di prova che gli attuali biocarburanti di prima generazione possano avere gravi ed impreviste conseguenze in particolare per le nazioni in via di sviluppo, costituendo addirittura un ostacolo all’Obiettivo di Sviluppo del Millennio di ridurre la fame nel mondo.

    La via da seguire secondo Jasir Suleiman Al-Herbish, direttore generale dell’OFID, sarebbe invece quella della seconda generazione, vale a dire i combustibili ottenuti a partire da materiale cellulosici e pertanto senza alcun impatto a livello alimentare.

    Lo studio enfatizza il notevole potenziale per la produzione commerciale di tali biocombustibili a livello dei terreni e foreste tropicali, utilizzabile attraverso partnership di mutuo beneficio tra settore privato e comunità locali, che vengano progettati, monitorati e giuridicamente vincolati per ridurre al minimo i rischi di sfruttamento sociale ed economico. “La sicurezza alimentare e la sicurezza energetica sono co-dipendenti, e se i biocarburanti devono essere considerati come parte della sicurezza energetica, o della mitigazione del cambiamento climatico, è urgente che avvenga una rapida transizione verso tecnologie avanzate”. Il rapporto completo sarà disponibile nel mese di aprile 2009.
    Fonte: http://www.rinnovabili.it