La Svizzera spinge per migliorare la diffusione del bioetanolo

29/01/2010 - Nicola Ventura

    Malgrado l’esenzione fiscale e la liberalizzazione dell’importazione, il bioetanolo non si è ancora affermato sul mercato svizzero. I dibattiti pubblici intorno ai biocarburanti ottenuti da materie prime agricole, la volatilità del prezzo della benzina e gli ostacoli tecnici

    al commercio rendono difficile la sua penetrazione sul mercato.

    Il Consiglio federale vuole eliminare gli ostacoli al commercio nel quadro delle sue competenze. A determinate condizioni dal 1° luglio 2008 il bioetanolo è esente dall’imposta sugli oli minerali. A partire da tale data è stato abrogato anche il monopolio d’importazione del bioetanolo detenuto dalla Confederazione.

    In Svizzera, il potenziale annuo di bioetanolo sul lungo termine è stimato a 200 milioni di litri, un quantitativo equivalente a una possibile riduzione annua delle emissioni di CO2 pari a 0,47 milioni di tonnellate lorde. Ciò costituirebbe un contributo considerevole al conseguimento degli obiettivi climatici nel settore dei trasporti. Malgrado l’esenzione fiscale e la liberalizzazione dell’importazione, il bioetanolo non si è ancora affermato sul mercato svizzero.

    Nel 2009 da oltre 180 stazioni di rifornimento sono stati immessi in commercio quasi 2 milioni di litri di bioetanolo. Questo volume corrisponde a circa lo 0,5 per mille del consumo complessivo di benzina. La penetrazione sul mercato del bioetanolo è stata influenzata negativamente dai prezzi talvolta bassi della benzina e dal dibattito pubblico sugli agrocarburanti.

    Non bisogna dimenticare che il bioetanolo commercializzato in Svizzera è prodotto esclusivamente con scarti del legno. Inoltre, lo sfruttamento economico del bioetanolo in Svizzera è reso difficile da ostacoli tecnici al commercio.

    Da un lato, l’adempimento delle esigenze minime ecologiche e sociali si può dimostrare solo con un onere amministrativo elevato, soprattutto per le importazioni. Dall’altro, l’impiego di benzina con il 5 per cento di bioetanolo (E5) è limitato ai mesi invernali a causa delle prescrizioni in materia di pressione del vapore. Fintantoché l’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico non sarà modificata, è possibile che in alcune giornate di piena estate la benzina E5 superi il limite previsto per la pressione di vapore.

    Attualmente il mercato del bioetanolo è gestito esclusivamente da Alcosuisse, il centro di profitto della Regìa federale degli alcool (RFA). Da quando il monopolio dell’alcol è stato abrogato, è intenzione della RFA ritirarsi dal mercato del bioetanolo. Tuttavia, finora nessun importatore privato si è dichiarato disposto ad assumere l’approvvigionamento del mercato.

    Alla luce della situazione di partenza difficile, il Consiglio federale ha deciso di eliminare, nel quadro delle sue competenze, i citati ostacoli la commercio. Il quadro giuridico deve essere puntualmente adeguato in modo da non rendere impossibile l’impiego del bioetanolo in Svizzera.

    Concretamente il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) dovrà adempiere i seguenti mandati entro il mese di luglio del 2010:

    modificare l’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico in modo da poter aumentare il limite consentito della pressione di vapore nelle miscele di benzina e bioetanolo fino a quando in Svizzera, come è già il caso in alcuni Paesi membri dell’UE, non sarà possibile acquistare la cosiddetta benzina a bassa tensione di vapore. In tal modo, si potrà utilizzare la benzina E5 durante tutto l’anno
    ridurre gli ostacoli amministrativi nell’ordinanza sull’ecobilancio dei carburanti concernenti la concessione di un’agevolazione fiscale, senza allentare le esigenze minime ecologiche e sociali

    I Consiglio federale ha inoltre deciso di non sottoporre il biotenatolo all’obbligo di costituire scorte per la sua esigua quota di mercato.