I nuovi standard Epa per i biocarburanti americani

08/02/2010 - Nicola Ventura

    Il 3 febbraio l’Environmental protection agency Usa (Epa) ha presentato la revisione del National renewable fuel standard program (Rfs). «Questo regolamento apporta modifiche al renewable fuel standard program – spiega una nota dell’Epa

    – come richiesto dall’Energy independence and security act (Eisa) del 2007. I requisiti di legge rivisti stabiliscono nuovi standard specifici del volume annuo per biocarburanti cellulosici, diesel basati sulle biomasse, biocombustibile avanzati e il totale di combustibile rinnovabile che deve essere utilizzato nei carburanti per autotrazione.

    I nuovi standard includono anche nuove definizioni e criteri sia per i carburanti rinnovabili che per le materie prime utilizzate per la loro produzione, comprese le nuove soglie di emissioni di gas serra, così come determinate mediante l’analisi del ciclo di vita. I requisiti normativi per il Rfs si applicano ai produttori nazionali ed esteri ed agli importatori di combustibili rinnovabili utilizzati negli Usa». I nuovi standard dell’Epa si occupano quindi dell’intera catena di produzione-distribuzione dei biocarburanti, ma si estendono anche alla controversa tecnica del carbon capture and storage (Ccs), anche se il comunicato stampa dell’Epa non dice ancora come..

    L’Epa vuole così gettare le basi per realizzare una significativa riduzione delle emissioni di gas serra causate dai combustibili fossili, diminuire le importazioni di petrolio e sviluppare ulteriormente il settore dei carburanti rinnovabili. L’Agenzia ambientale Usa ha anche definito il 2010 Rfs volume standard dei biocarburanti, portandolo a 12,95 miliardi di galloni. Inoltre, per la prima volta, ha fissato standard quantitativi per specifiche categorie di combustibili rinnovabili, comprese quelli a base cellulosica (6,5 milioni di galloni), diesel a base di biomasse (1,15 miliardi di galloni per il 2009/2010), biocombustibili avanzati. Per beneficiare di queste nuove misure i biocarburanti devono dimostrare di rispettare determinati criteri minimi di riduzione dei gas serra, basati su una valutazione del ciclo di vita e in confronto ai carburanti petroliferi che sostituiscono.

    I nuovi standard dell’Epa si basano su: nuovi dati scientifici significativi a disposizione dell’Agenzia; peer review rigorosa ed indipendente; estesa raccolta di osservazioni pubbliche. Per rispettare gli standard di riduzione di gas serra i biocarburanti devono soddisfare alcuni requisiti minimi e rientrare in alcune categorie: biodiesel prodotto a partire dal grasso da rifiuti, olio e grassi; etanolo a base di canna da zucchero. I combustibili derivati da materiali cellulosici generalmente superano già in modo significativo gli standard minimi di riduzione dei gas serra; gli impianti basati sull’etanolo da mais devono utilizzare nuove tecnologie di efficienza energetica, biodiesel a base di soia.

    Per quanto riguarda la revisione annuale dei fuelstandards (Rfs2) che applica le modifiche necessarie al programma come stabilito nell’Eisa, presenta modifiche spesso di notevole portata. «In primo luogo – spiega l’Epa – nell’Rfs2 il volume delle richieste di combustibile rinnovabile continua ad aumentare, raggiungendo il 36 miliardi di galloni entro il 2022», circa il 7% del consumo annuale di benzina e diesel previsto e con una diminuzione delle importazioni di petrolio per 41,5 miliardi dollari e benefici supplementari in termini di sicurezza energetica di energia pari a 2,6 miliardi di dollari ed una diminuzione dei costi della benzina di 2,4 centesimi al gallone e del diesel di 12,1 centesimi.

    L’Energy independence and security act ha esteso il programma Rfs oltre la sola benzina per coprire tutti i tipi di combustibili utilizzati per i trasporti ed ora include la benzina e il diesel per auto ed altri veicoli, motori non stradali, locomotive e motori marini. «Tali disposizioni – sottolinea l’Epa – continuano ad applicarsi a raffinatori, miscelatori e importatori di carburanti per trasporti (con flessibilità limitata per le raffinerie di piccole dimensioni), e questi standard percentuali si applicano all’ammontare totale della benzina e del diesel che producono per tale utilizzo». Per il 2010, L’Eisa fissa il renewable fuel standard totale a 12,95 miliardi di galloni ed impone che una percentuale del volume della benzina o del gasolio raffinati importati sia da combustibili rinnovabili.

    Fonte: http://www.greenreport.it