I biocarburanti erodono la biodiversità?

22/07/2008 - e2net

    LIVORNO – Nel dibattito acceso sull’utilizzo dei biocombustibili come alternativa a basso impatto ambientale rispetto alle fonti energetiche fossili, si aggiunge adesso anche uno studio che dimostra che le alcune di queste coltivazioni per produrre biocarburanti minacciano seriamente la biodiversità delle località in cui sono situate. Una ricerca pubblicata sulla rivista Journal of Applied Ecology, denuncia infatti che le piantagioni di palma sono un luogo inospitale per le specie di uccelli e farfalle locali.

     Lian Pin Koh dell´Eidgenössische technische hochschule di Zurigo ha stimato il numero di farfalle e uccelli in 15 piantagioni nell´isola di Sabah Est, nel Borneo. Lo scienziato ha registrato da una a 13 specie di farfalle e da sette a 14 specie di uccelli. Ricerche precedenti avevano trovato che nella foresta tropicale vivono almeno 85 tipi di fararfalle e 103 di uccelli.

    Una debacle, che mette in serio pericolo la biodiversità di queste specie e che si aggiunge ai dati sull’erosione della biodiversità nelle aree del pianeta dove si è investito molto in questo tipo di piantagioni a discapito delle foreste, come già denunciato da Greenpeace.

    «La rapida espansione della coltivazione di palma da olio nel sudest asiatico – si legge nello studio – desta dubbi riguardo l´impatto potenziale sulla biodiversità della regione. A meno che questo tipo di coltivazione non venga regolamentato nel futuro, la crescente domanda globale peggiorerà la situazione».

    Inoltre i rimedi messi in atto per alleviare questa sofferenza a uccelli e farfalle, come per esempio aumentare la crescita del sottobosco, non avrebbe dato hanno dato che risultati mediocri
    «L´industria e i governi locali dovrebbero lavorare insieme per preservare il più possibile quello che rimane delle foreste naturali, per esempio per creare delle zone che facciano da cuscinetto fra le piantagioni» ammonisce Koh, che poi sottolinea «anche in questo caso, l´impatto dell´industria resta enorme».

    Le piantagioni di palma da olio oggi coprono complessivamente 13 milioni di ettari di suolo, producendo 40 milioni di tonnellate di carburante all´anno. Indonesia e Malesia costituiscono il 65% di queste aree coltivate e detengono l´80% della produzione, che risulta decuplicata dal 1960 al 2000.

    L´olio di palma proveniente dalla distruzione delle torbiere indonesiane rifornisce la filiera produttiva di marche molto note come la margarina Flora, KitKat, Pringles, Nutella e dal 1990 la sola Indonesia ha già perso 28 milioni di ettari di foresta e detiene il terzo posto, dopo Stati Uniti e Cina, fra i paesi con il maggior tasso di emissioni di gas serra.

    Fonte: http://www.greenreport.it