Ambiente: 67 kg di CO2 in meno per ogni pneumatico ricostruito
18/04/2010 - Nicola Ventura
La ricostruzione è la seconda vita ecologica ed economica di un pneumatico di qualità. Le valenze ecologiche si traducono in minor consumo di materie prime, minor immissione nell’ambiente di pneumatici usati e minor emissione di CO2.
Sono 89,7 i kg di CO2 generati dalla produzione di un pneumatico nuovo di 17.5 pollici per veicolo commerciale, mentre per ricostruire un equivalente pneumatico le emissioni scendono a 22,7 kg di CO2.
Il risparmio in termini di emissioni è quindi di 67 kg di CO2. Il dato emerge da uno studio di Best Foot Forward, ente indipendente britannico di ricerca ambientale realizzato per conto del Centre of Remanufacturing and Reuse. Citando lo studio, AIRP (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sottolinea come l’attività di ricostruzione possa supportare il pneumatico nuovo anche nell’ottimizzazione del processo produttivo in termini di tutela ambientale.
Come mostra la tabella, sia nella produzione che nella ricostruzione dei pneumatici è l’impiego di materiali l’elemento maggiormente responsabile delle emissioni di CO2 in quanto nel caso considerato l’impiego dei materiali nella produzione determina l’emissione di 48,6 kg di CO2, mentre nella ricostruzione le emissioni corrispondenti sono solo di 10 kg di CO2 .
Nel caso del pneumatico ricostruito, ovviamente, il materiale corrisponde al nuovo battistrada posto su una struttura portante di un pneumatico usato di qualità in perfette condizioni di affidabilità. La seconda componente di impatto ambientale è dovuta all’energia necessaria per il processo di produzione del nuovo che determina l’emissione di 31,4 kg di CO2, e per il ricostruito l’emissione corrispondente è di 8,9 kg di CO2.
La ricostruzione – sottolinea inoltre AIRP – è la naturale prosecuzione della vita del pneumatico nuovo di qualità, ed anche grazie ad essa il pneumatico può offrire un contributo importante per la salvaguardia ambientale.