Lombardia: Metano, Biometano, Gpl ed Elettriche nel Piano Regionale dell’Aria

12/11/2012 - Nicola Ventura

    Si tratta di 91 misure strutturali che agiscono su tutte le numerose fonti emissive nei tre grandi settori della produzione di polveri sottili: i mezzi di trasporto (27%), il riscaldamento e la produzione di energia (63%), le attività agricole (10%). Fra i provvedimenti previsti entro il primo triennio di applicazione del Pria spiccano il fermo delle auto diesel euro 3 per 6 mesi all'anno nell'area critica e il divieto di combustione della legna, in tutta la Regione, in stufe e caminetti a bassa efficienza.

    "Questo Pria – spiega l'assessore all'Ambiente, Energia, Reti, Sistemi verdi e Paesaggio Leonardo Salvemini – ha un approccio che rispetta il principio di integrazione contenuto nel trattato sul funzionamento dell'Unione europea che impone di coinvolgere tutti i settori e gli aspetti della programmazione amministrativa e legislativa per una migliore tutela dell'ambiente. Si tratta per noi di una ripartenza per un percorso impegnativo che potrà via via essere ottimizzato con l'apporto e la partecipazione di tutti i soggetti interessati, in prima fila le Associazioni".

    L'assessore fa anche sapere che a breve chiederà un incontro al ministro dell'Ambiente, Corrado Clini.

    Le misure previste sono 40 per i trasporti, 37 per l'energia e il riscaldamento, 14 per le attività agricole. Ciascuna è corredata da indicatori e analizzata sotto il profilo dei risultati attesi in termini di miglioramento della qualità dell'aria e di riduzione delle emissioni, e sotto il profilo dei costi associati, dell'impatto sociale, dei tempi di attuazione e della fattibilità tecnico-economica. Vengono proposte tempistiche di breve periodo (3 anni), di medio periodo (5 anni) e di lungo periodo (entro il 2020).

    In base alla normativa nazionale sono previsti ora 60 giorni per le "osservazioni" e 90 giorni per i "pareri motivati", dopo di che Pria potrà essere definitivamente approvato.

    TRASPORTI E MOBILITÀ

    Questo settore incide per il 27% sulla produzione totale di Pm10 primario e per oltre il 50% per quanto riguarda gli Nox che sono tra i principali precursori del particolato. Fra le 40 misure messe in campo sono previste sostituzioni progressive dei veicoli euro 0,1,2, e 3 sia pubblici che privati con gli euro 5 e 6, attraverso incentivi o premialità. Sarà ulteriormente supportata la diffusione del metano e del Gpl, della mobilità elettrica e la realizzazione di progetti sperimentali con il biometano. Allo studio anche nuovi strumenti informatici per le flotte dei veicoli pubblici e il rafforzamento del ruolo dei Mobility manager. Importanti saranno anche i benefici che si avranno con l'incremento delle tratte delle metropolitane milanesi (68,7 nuovi km) e delle ferrovie (151 km).

    Si stima che tali misure potranno garantire entro il 2016, ovviamente nel macro settore, una riduzione del 37% del Pm10 (600 tonnellate in meno), del 38% degli NOx e del 45% dei Cov rispetto all'anno 2008. Nel lungo periodo, invece, le percentuali diventano del 50% per il Pm10, del 71% per gli NOx e del 74% per i Cov.

    STOP AI DIESEL EURO 3

    Tra le misure più incisive e attese presenti nel piano c'è l'estensione, entro la primavera del 2016, del divieto di circolazione ai veicoli diesel euro 3 nell'area critica che coinvolge oltre 200 comuni negli agglomerati delle principali province (Milano, Bergamo, Brescia, Pavia, Como, Lecco, Cremona, Lodi, Mantova, Monza Brianza, Varese).
    Una stretta è prevista anche per i motocicli a 2 tempi euro 1.

    ECO-DRIVE

    Saranno anche promossi stili di guida intelligenti, cosiddetti 'eco-drive' grazie alla collaborazione delle scuole guida e dello Stato. Si pensa di introdurre una sorta preparazione teorica specifica obbligatoria per il conseguimento della patente per tutte le tipologie di veicoli o all'introduzione di nozioni teorico-pratiche di eco-guida obbligatorie per gli autisti professionali.

    ENERGIA E RISCALDAMENTO

    Questo settore è responsabile del 63% della produzione totale di Pm10. In particolare, i riscaldamenti domestici incidono, sempre sul totale, per il 50%, inclusa la legna. Le 37 misure contenute nel piano consentiranno, entro il 2016, una riduzione del 23% di Pm10, del 9% degli Nox e del 12% dei Cov. percentuali che diventano, entro il 2020, del 42, del 17 e del 17 per cento. Fra le misure si segnalano il censimento degli impianti domestici a biomassa legnosa, il divieto di utilizzo di quelli a bassa efficienza e l'obbligo della contabilizzazione del calore per gli impianti tradizionali, a partire dal 2014. Anche tramite misure di incentivazione sarà favorita la diffusione di caldaie con minori emissioni, di pompe di calore e del fotovoltaico.

    USO DELLA LEGNA

    Una parte notevolissima dell'inquinamento atmosferico deriva dalla legna bruciata in apparecchi domestici (stufe e camini) poco efficienti. Entro il 2016, su tutto il territorio, sarà proibita la combustione della legna negli impianti con rendimento inferiore al 63%. Questa misura, da sola, permetterà di eliminare dall'aria 2600 tonnellate di Pm10 all'anno. Anche in questo caso sarà richiesto il contributo dello Stato per quanto di competenza.

    ATTIVITÀ AGRICOLE E FORESTALI

    Questo settore contribuisce al 10% del totale di Pm10 prodotto. Le misure si concentrano fondamentalmente sul contenimento delle emissioni di ammoniaca attraverso processi gestionali e tecnologici; la produzione di energia da fonte rinnovabili; la realizzazione di pratiche agricole a basso impatto ambientale e di nuova forestazione e arboricoltura e il sostegno della Rete Ecologica regionale e della filiera bosco-legno-energia. Il Pria introduce politiche di sostegno alle aziende agricole per la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile e per l'implementazione di sistemi di riciclo dei reflui zootecnici. Si tratta di provvedimenti che mirano a ridurre in particolare l'emissione di ammoniaca.

    Le 14 linee d'azione proposte consentiranno una riduzione, nel breve periodo, del 7% di Pm10, del 21% di Nox e del 5% dei Cov. Percentuali che diventano, nel lungo periodo, rispettivamente dell'11, 39 e 9.