Toyota Hilux 2.5 D Diesel-Metano by Ecomotive Solutions

07/09/2012 - stefano.panzeri

    Un circolo vizioso dal quale esistono solo due vie d’uscita: l’adozione (costosa) di veicoli sempre più efficienti o la ricerca di soluzioni più economiche per abbattere il costo chilometrico. Come la conversione a metano dei motori diesel.

    Una soluzione già diffusa nel sud est asiatico, dove però i sistemi sono rudimentali, e destinata a propagarsi nella Penisola grazie ai kit allo studio in alcune aziende italiane, come Landi Renzo ed Ecomotive Solutions. Società, quest’ultima, appartenente al Gruppo Holdin di Serralunga di Crea (AL) specializzato nella progettazione e produzione di sistemi elettronici applicati alla gestione del motore. E che ha appena immesso sul mercato il D-GID (acronimo di diesel gas iniezione dinamica), un impianto per la trasformazione a gas naturale dei veicoli a gasolio pensato per i clienti professionali che, al momento, è omologato per motori Toyota con cilindrata compresa tra 1710 e 2860 cc e rispondenti alle normative antinquinamento da Euro 0 a Euro 4.
     

    Per verificare la soluzione proposta la società piemontese ci ha messo a disposizione per una giornata uno dei pick-up più diffusi e longevi (il debutto risale al 1967) al mondo, la sesta generazione del Toyota Hilux nella variante MY 2011 con omologazione Euro 4 e nella versione 2.5 D SR+ Double Cab (cioè a cabina doppia) a trazione integrale. Un modello dall’estetica muscolosa e dalla meccanica robusta. A confermarlo sono il telaio a longheroni e traverse tipiche dei fuoristrada puri e un sistema a trazione integrale inseribile con ridotte e differenziale a slittamento limitato sull’assale posteriore. Pensato per durare nel tempo è pure il motore, un 4 cilindri da 2,5 litri con sistema common rail di seconda generazione non molto potente (120 CV), ma con un’eccellente coppia (325 Nm da 2.000 giri/minuto) che aiuta a districarsi bene nell’off road più impegnativo. Più modeste le prestazioni, accreditate di una velocità massima di 170 km/h e di un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 15,2”.

    A rimarcare la praticità dell’Hilux è l’abitacolo spazioso per cinque persone, con comandi disposti in modo ergonomico e strumentazione esenziale e di facile lettura. Al quale, nella variante di Ecomotive Solutions, si aggiunge il classico commutatore/indicatore del livello del gas installato alla base della consolle centrale, posizione ben visibile e semplice da raggiungere. Più evidente la presenza della bombola del gas naturale da 54 litri (poco più di 8 kg) situata nel cassone. Si tratta in realtà di una collocazione provvisoria pensata per il prototipo, mentre con il kit definitivo è possibile applicare un serbatoio con medesima capienza sotto il piano di carico per avere un’autonomia stimata variabile dai 230 ai 320 km a seconda dei tragitti e dello stile di guida. Per chi ha maggiori esigenze di percorrenza è prevista l’installazione di una seconda bombola che, di fatto, raddoppia i chilometri effettuati in modalità dual fuel, cioè con una miscela di gasolio e diesel. Ricordiamo, infatti, che a differenza delle conversioni a gas dei veicoli a benzina che consentono di viaggiare con la sola alimentazione a metano (per questo definite bi-fuel), nelle trasformazioni di unità a gasolio la presenza del carburante tradizionale è necessaria per innestare la combustione considerata l’assenza del sistema che innesta l’accensione (le candele) nei motori diesel.

    Le modifiche più rilevanti, in realtà, sono nascoste sotto il cofano e, soprattutto, nella centralina di gestione del gas, vero cuore dell’impianto Ecomotive Solutions che lo differenzia dai sistemi asiatici. La filosofia di base è di lasciare inalterate le prestazioni del Hilux a tutti i regimi. Un obiettivo raggiunto con un approccio innovativo che privilegia la riduzione dell’alimentazione a gasolio anziché l’aggiunta di metano nella camera di combustione. Nella pratica, il concetto è ottenuto con lettura dei valori di carico motore originali previsti da Toyota per i diversi regimi e la loro replica attraverso una doppia mappatura della centralina del gas: la prima programmata per togliere diesel, la seconda per immettere il gas naturale in quantità sufficiente per ripristinare l’equilibrio energetico pensato dal dai tecnici giapponesi. A rendere più efficiente il sistema sono altri tre accorgimenti: lo studio realizzato per ottimizzare la combustione all’interno dei cilindri, ottenuto definendo in modo preciso la posizione degli iniettori del metano all’interno del collettore; l’alimentazione a iniezione fasata per ogni cilindro; il rispetto (con una tolleranza massima di +10%) delle temperature di esercizio d’origine. Accortezza, quest’ultima, che ha il merito di contribuire un’elevata affidabilità del kit. Che, precisiamo, nei sistemi dual fuel è superiore rispetto alle trasformazioni a gas dei modelli benzina poiché in questo caso è sempre presente la lubrificazione del gasolio dei componenti maggiormente soggetti ad usura precoce.

    Le soluzioni elaborate dai tecnici piemontesi consentono di usufruire in modalità dual fuel della stessa erogazione di coppia e potenza prevista da Toyota per l’alimentazione a gasolio. Un risultato confermato dalla prova su strada dove è difficile distinguere le prestazioni ottenute con la sola immissione di diesel da quelle ricavate con la miscela dei due carburanti. Le uniche variazioni che siamo riusciti a registrare sono un leggero miglioramento delle doti di ripresa a bassa velocità e un lieve calo della rumorosità (9 decibel secondo i responsabili della Ecomotive Solutions), che ai bassi regimi è piuttosto accentuata.

    A cambiare in modo sensibile sono i consumi. In teoria, l’ottimale rendimento si raggiunge con una rimozione media di gasolio del 50%, percentuale che scende allo 0% (solo diesel) al minimo e durante la marcia oscilla da 20 al 70% in base ai parametri del motore. Un’impostazione sostanzialmente rispettata nella prova pratica effettuata su un percorso misto (autostrada, statale e centro urbano) di 232,5 km condotto con andatura normale, cioè nel rispetto dei limiti di velocità previsti dal Codice. Un tragitto nel quale abbiamo consumato 12,65 litri di gasolio e 8,12 kg di metano (rispettivamente 5,4 l e 3,5 kg nella classica distanza dei 100 km), che tradotti in moneta diventano 20,61 euro (con diesel a 1,629 euro/l) e 7,35 euro (con gas a 0,905 euro/kg). In totale, dunque, la spesa complessiva è stata di 27,96 euro, equivalenti a 0,12 euro/km. Secondo i nostri calcoli, viaggiando in modalità monofuel avremmo “bevuto” circa 25 litri di gasolio pagando il ripristino del pieno intorno ai 41-42 euro, cioè con un costo di 0,18 euro/km. Il risparmio permesso dal sistema D-GID è, dunque, di 0,06 euro/km (-33,3%). Un valore che consentirebbe di recuperare l’esborso per la conversione (prezzo indicativo di 2.420 euro, Iva inclusa) in poco più di 40.000 km.

    Benefici sostanziali si hanno pure in termini ambientali dove è previsto un calo sia delle emissioni di gas serra sia degli inquinanti. Per le prime i responsabili piemontesi dichiarano una riduzione di almeno il 5% della CO2 rilasciata, anche se dai dati ufficiali (tabella sotto) il taglio sarebbe quasi il triplo. Più difficile capire l’entità reale dell’abbattimento degli elementi nocivi alla salute. Per avere un’idea dei miglioramenti ottenuti abbiamo confrontato i valori forniti da Ecomotive Solutions per la modalità dual fuel (che, tra l’altro, sono quelli di omologazione del kit, quindi abbastanza affidabili) con i limiti massimi previsti dalla normativa Euro IV. E’ però da segnalare che non necessariamente la Toyota di serie registra emissioni identiche ai limiti previsti dalla normativa e, quindi, le percentuali di riduzione segnalate con tutta probabilità sono un po’ più basse da quelle riportate in tabella.


    Note:
    I valori sono espressi in grammi/km
    1.Il dato della CO2 è quello di omologazione, quelli di CO, NOx e PM si riferiscono ai valori massimi previsti dalla normativa antinquinamento Euro 4.

    CO2: anidride carbonica
    CO: monossido di carbonio
    NOx: ossidi di azoto
    PM: particolato o polveri sottili

    Il kit per l’Hilux è, di fatto, già disponibile sul mercato al prezzo ufficioso di 2.000 euro (Iva esclusa), cifra che potrebbe variare a seconda se si sceglie di avere una o due bombole, se si opta per i più costosi (e leggeri) serbatoi in fibra di vetro e carbonio o se si richiedono varianti particolari. Il sistema, infatti, può prevedere diverse mappature che privilegiano la riduzione dei consumi o l’incremento di prestazioni, magari inserendo all’interno dell’abitacolo un tasto per selezionale la modalità preferita (ad esempio “Eco”, “Normal” o “Sport”). Ricordiamo pure che il D-GID è progettato, sviluppato e prodotto in Italia e che gode di una garanzia biennale su tutte le componenti. Per chi volesse tutelarsi ulteriormente da eventuali malfunzionamenti è comunque possibile estendere la tutela ad altre parti del motore con un esborso stimale intorno ai 100-150 euro.

    Oltre al modello Toyota, il D-GID sarà esteso ad altri pick-up, quali l’Isuzu D-Max (il kit è praticamente pronto), il Nissan Navarra e il Mitsubishi L200. Tra i veicoli commerciali è stato da poco omologato il Fiat Ducato ed è facile prevedere una futura estensione dell’offerta ad altri modelli diffusi sul mercato, come i “gemelli” di Peugeot e Citroen o il Ford Transit. Più lunga l’attesa per i veicoli industriali, non tanto per limiti del kit, ma perché per garantire autonomie adeguate alla percorrenza dei mezzi pesanti è necessario stoccare il gas naturale in forma liquida (GNL o LNG), una possibilità per il quale manca ancora una normativa di riferimento. Non prevista, per il momento, l’estensione dell’offerta alle vetture.

    Versione: Toyota Hilux 2.5 D Double Cab 4×4
    Impianto: Ecomotive Solutions D-GID (diesel gas iniezione dinamica)

    Motore
    Cilindrata (cc): 2494
    Emissioni (g/km CO2): 219
    Omologazione Euro: IV
    Potenza (kW/cv – giri/minuto): 88/120 – 3600
    Coppia (Nm – giri/minuto): 325 – 2000

    Meccanica
    Trasmissione: cambio manuale a 5 rapporti + ridotte
    Trazione: integrale, inseribile

    Prestazioni
    Velocità massima (km/h): 170
    Accelerazione (0-100 km/h): 15,2
    Consumo medio diesel (l/100 km): 8,3
    Modalità dual fuel: 50% diesel + 50% metano
    Consumo medio effettivo dual fuel (x 100 km): 5,4 l + 3,5 kg/100
    Autonomia dual fuel (km): 230-320 km circa

    Dimensioni e massa
    Lunghezza (cm): 525,5
    Larghezza (cm): 176
    Altezza (cm): 181
    Passo (cm): 308,5
    Peso (kg): 2715
    Serbatoio gasolio: 80 litri
    Serbatoio metano: 54 litri
    Posti: 5
    Vano di carico (lungh, largh, alt, in cm): 152 – 151,5 – 45
     
    di Stefano Panzeri