Test Drive: Ford C-Max 1.6 Gpl Titanium

19/06/2014 - stefano.panzeri

    Ha ingombri e guidabilità da compatta, ma è più capiente e versatile. Con il progetto C214 approdato sul mercato nel 2003 con il nome di C-Max, Ford ha puntato alla concretezza. Proposito affinato con la seconda generazione del 2009 basata sul pianale e la meccanica della Focus III, soprattutto con le varianti a Gpl che aggiungono qualità ambientali superiori e costi di gestione da utilitaria. Una proposta che abbiamo provato nella versione top di gamma, la 1.6 Titanium.
     

    Per l’estetica i designer dell’ovale blu hanno aggiornato lo stile del Kinetic Design della prima serie con i nuovi canoni stilistici ideati per le Ford di produzione più recente. L’esito è una linea filante con profilo a cuneo conferito dal parabrezza molto inclinato e dal frontale che ricorda la Focus per il disegno dei gruppi ottici e per l’ampia presa d’aria inferiore. Uno stile reso più attrattivo dalle profonde nervature sulle fiancate, dai passaruota bombati e dall’impiego di elementi triangolari che contribuiscono a rendere equilibrati i volumi, non troppo dissimili da quelli della Focus, se non per l’altezza. La C-Max, infatti, è lunga 438 cm (-1 rispetto a Focus), larga 183 (+1) e alta 163 (+15). L’armonia delle forme della C-Max decade nel posteriore, massiccio e poco aggraziato malgrado il tentativo di renderlo più armonioso con il disegno delle luci e del porta targa. In compenso, la “coda” è molto funzionale, grazie all’ampio portellone e all’apertura a filo del piano di carico che facilita le operazioni di carico e consente di avere un appoggio che può rilevarsi comodo, ad esempio, per sedersi a levarsi gli scarponi da sci a fine giornata.


    L’abitacolo stupisce per lo spazio, merito della maggiore altezza che ha consentito ai progettisti Ford di adottare poltrone con una seduta più verticale recuperando centimetri in lunghezza preziosi per il comfort dei passeggeri. A mancare è un po’ lo spazio in larghezza che rende consigliabile viaggiare in due nella seconda fila se si desidera stare comodi. Viceversa, sono tanti e capienti i vani per piccoli e grandi oggetti, com’è ampio il bagaglio di 432 litri estendibili a 1.723 reclinando gli schienali o ribaltando le tre poltrone posteriori. Un vano dalla forma regolare con qualche neo: rovesciando gli schienali non si ottiene un piano uniforme e il solco presente tra poltrone e la fine del piano di carico rischia di “inghiottire” gli oggetti non trattenuti dal piccolo gradino presente. Da segnalare che capienza e versatilità sono le stesse delle varianti monofuel in quanto il serbatoio toroidale da 40 litri effettivi del Gpl (equivalenti a un’autonomia reale di circa 400 km) è situato, insieme al kit di riparazione rapida dello pneumatico, al posto della ruota di scorta.


    Se il livello di finiture e assemblaggi sono in linea con le contendenti, l’interno della C-Max si apprezza per il design. A dominare la plancia è l’imponente sistema di Infotainment centrale con schermo da 5” che riporta pure le immagini della telecamera posteriore. Strumento indispensabile per “vedere” la presenza di eventuali ostacoli durante le manovre di parcheggio considerata la scarsa visibilità posteriore. Fattore per il quale torna gradito anche il dispositivo (optional) che “avvisa” con un segnale all’interno del retrovisore esterno l’eventuale presenza di una vettura nell’area non coperta dagli specchietti. Piace anche la forma del cruscotto, di facile lettura con ogni luminosità, ma con computer di bordo che non riporta il consumo medio e istantaneo, rimossi perché non attendibili con l’alimentazione a Gpl. L’altro componente del gas, il commutatore/indicatore del livello del carburante, è inusualmente fissato vicino alla leva del freno a mano, posizione apprezzabile per estetica, un po’ meno per praticità.


    Il sedile a regolazione elettrica con schienale avvolgente e la possibilità di sistemare volante in altezza e profondità rendono comoda la posizione di guida, malgrado l’imbottitura un po’ rigida delle poltrona. Prima di premere il pulsante Start per avviare il motore ci vuole un po’ di tempo per prendere dimestichezza con tutti i comandi, inclusi quelli sul volante, e accorgersi che il tasto di emergenza è posizionato bene, ma un po’ troppo piccolo per trovarlo d’istinto in situazione di pericolo. In compenso, la leva del cambio rialzata è comoda e consente innesti rapidi e precisi. Pieni voti vanno pure allo sterzo, diretto e preciso, e all’impianto frenante efficiente, modulabile nei rallentamenti e incisivo nelle situazioni critiche. L’assetto privilegia la tenuta di strada al comfort, pur garantendo un buon assorbimento delle asperità del fondo stradale ad esclusione che sui dossi e nella buche più profonde. Nel complesso, la C-Max risulta agile e maneggevole conferendo una sensazione di sicurezza, merito anche dell’elevata visibilità e della presenza di serie dell’assistenza alla frenata d’emergenza (EBA) e dei sistemi di controllo della stabilità (ESP), della trazione (TCS) e dello slittamento in curva (TVC). Buona pure l’insonorizzazione.


    A muovere la C-Max è il collaudato 4 cilindri della famiglia Duratec, il Ti-VTC 16 valvole a fasatura variabile di 1.596 cc di cilindrata con 120 CV di potenza. Unità che permette di viaggiare fino ai 185 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in 11”. Prestazioni buone per un modello da 1.369 kg non pensato per la guida sportiva, anche se le doti migliori della monovolume Ford sono altre. La principale è la buona disponibilità di coppia fin dai bassi regimi che consente di guidare in modo fluido e di riprendere con progressione fino a oltre i 4.000 giri/minuto, regime nel quale si raggiunge la coppia massima di 155 Nm. Un comportamento che non subisce variazioni di rilievo commutando a gas grazie all’impianto a iniezione sequenziale fasata di BRC e all’ottimizzazione del propulsore per l’alimentazione a Gpl. L’esito è che la perdita di potenza è limitata a 3 CV e la coppia rimane, di fatto, invariata consentendo di avere le medesime prestazioni che con la benzina.


    Con l’alimentazione a gas a cambiare sono emissioni e spese di gestione. Quanto alle prime, il rilascio di CO2 di omologazione scende dai 159 grammi/km a 132, equivalente a un calo del 17%. In discesa anche i valori di particolato (PM10) e di monossido di carbonio (CO), mentre per gli ossidi di azoto (NOx) il dato sale in maniera non significativa passando da 0,17 a 0,19 g/km. A influenzare i costi di esercizio sono, naturalmente, la differenza di prezzo alla pompa tra i due carburanti e i consumi. I dati ufficiali nel ciclo combinato sono di 6,8 l/100 km a benzina e di 8,2 l/100 km a Gpl, mentre per i tratti urbani ed extraurbani Ford dichiara un “sete” di gas di 11,3 e 6,3 l/100 km. Nelle prove effettuate miscelando le diverse tipologie di percorso e adottando una guida normale abbiamo ottenuto una media di 10 l/100 km equivalente a un esborso di 0,075 euro/km con Gpl a 0,75 euro/l.


    Per il computo del risparmio ottenibile con il gas consideriamo il dato reale rilevato e, per la benzina, un valore superiore del 20% a quello di omologazione (8,2 l/100 km) e un prezzo dal distributore di 1,79 euro/l. Ne risulta una spesa chilometrica di 0,147 euro, cioè 0,072 euro in più rispetto al gas, con il quale, quindi, si riesce a dimezzare l’esborso per il rifornimento. Un vantaggio economico che permane nel raffronto con le corrispondenti varianti monofuel a benzina e a gasolio. La C-Max 1.6 Gpl Titanium, infatti, è in listino a 22.750 euro, 750 in più della 1.0 Ecoboost da 125 CV che richiede 0,091 euro/km per il carburante considerando il poco attendibile dato di omologazione (5,1 l/100 km). Una spesa che consente alla Gpl di recuperare il delta di prezzo in meno di 50.000 km, che diventano poco più di 20.000 aumentando del 20% il consumo della 1.0 Ecoboost. Ancora più significativo il distacco con la 1.6 TDCi da 115 CV che costa 750 euro in più della Gpl e ha un costo chilometrico “ufficiale” di 0,078 euro/km.


    La C-Max 1.6 Gpl è in listino nelle versioni Plus (21.250 euro) e Titanium, con la prima che ha già una dotazione di serie soddisfacente che, tra l’altro, comprende sei airbag, volante in pelle e climatizzatore manuale. Dispositivo che diventa bi-zona sulla Titanium che guadagna anche il bracciolo centrale con vano portaoggetti, i cerchi in lega, i fendinebbia, il cruise control con limitatore di velocità, il sistema di assistenza per le partenze in salita e altre migliorie nell’abitacolo. Nella vettura in prova, inoltre, è presente il Driver Assistent Pack che include diversi optional tecnologici, come il controllo del livello d’attenzione del conducente, l’attivazione della frenata automatica in città e il sistema di riconoscimento dei segnali stradali. purtroppo poco efficace in Italia dove la segnalatica ha molte lacune. Ricordiamo, infine, che la Ford C-Max ha ottenuto 5 stelle nei crash test EuroNcap con valutazioni lodevoli nella protezione degli adulti (92%) e dei bambini (83%) e buona nei sistemi di assistenza alla sicurezza (71%).