Audi A3 Sportback g-tron a metano

04/03/2013 - Nicola Ventura

    Con la A3 Sportback g-tron, Audi compie un grande passo verso la mobilità sostenibile. La cinque porte compatta, che debutterà alla fine dell’anno, sarà alimentata ad e-gas, il carburante Audi a emissioni zero di CO2 che verrà prodotto nell’impianto ‘‘Power to Gas’’ di Werlte. Questa nuova automobile concilierà così in modo esemplare ecologia, economia e alta tecnologia.
     
    La Audi A3 Sportback g-tron assomma in sé tutta la competenza tecnologica di Audi: dalla tecnologia ultraleggera ai sistemi d’assistenza, passando per l’infotainment. Più di tutto, però, è la sua tecnologia di alimentazione a gas che rappresenta lo stato dell’arte, a cominciare dall’immagazzinamento del carburante.
     
    I suoi due serbatoi, alloggiati sotto il pianale del bagagliaio, hanno una capacità massima di sette chilogrammi di gas ciascuno a una pressione massima di 200 bar. Seguendo la logica della costruzione ultraleggera, ogni serbatoio pesa 27 chilogrammi in meno di un serbatoio equivalente tradizionale.
     
    I serbatoi hanno una struttura innovativa. Il rivestimento interno è composto da uno strato di poliammide a tenuta di gas; a questo si aggiungono un secondo strato in materiale composito in fibra di carbonio (CFRP), che garantisce la massima resistenza, e un terzo strato in materiale sintetico rinforzato in fibra di vetro (GFRP), che assicura protezione dai danni esterni. Il legante dei materiali fibro-rinforzati è la resina epossidica, anch’essa molto resistente.
     
    Una seconda caratteristica peculiare della Audi A3 Sportback g-tron è il regolatore elettronico della pressione del gas. Si tratta di un componente leggero e compatto che riduce l’alta pressione a cui il gas fuoriesce dalle bombole a 5 e 9 bar. In questo modo nel rail del gas e negli iniettori è sempre disponibile la pressione giusta: è bassa ai regimi inferiori e ad andature all’insegna dell’efficienza, mentre aumenta quando il guidatore ha bisogno di maggiore potenza e di più coppia.
     
    Non appena la pressione nel serbatoio scende sotto i 10 bar, la gestione motore passa automaticamente alla modalità a benzina. La Audi A3 Sportback g-tron è completamente bivalente: con alimentazione a gas o a benzina le prestazioni sono assolutamente identiche.
     
    Con alimentazione a gas l’autonomia è di circa 400 km (consumi medi), cui si aggiungono, se necessario, altri 900 km con alimentazione a benzina; l’autonomia complessiva ha quindi lo stesso ordine di grandezza di un motore Audi TDI.
     
    Due display nella strumentazione indicano il livello di riempimento dei serbatoi. Nel sistema d’informazione per il conducente, inoltre, viene visualizzato il consumo momentaneo a seconda della modalità d’esercizio attiva.
     
    I due bocchettoni di riempimento si trovano sotto uno sportello comune. Dopo il rifornimento e in caso di temperature esterne molto basse, il motore si alimenta inizialmente a benzina per poi passare il più rapidamente possibile all’alimentazione a gas.
     
    Base del propulsore è il nuovo 1.4 TFSI. Sono state apportate alcune modifiche essenziali alla testata, alla sovralimentazione turbo, all’impianto d’iniezione e al catalizzatore.
     
    Con una potenza di 110 CV (81 kW) e 200 Nm di coppia la Audi A3 Sportback g-tron raggiunge una velocità massima superiore a 190 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in undici secondi. Per percorrere 100 chilometri la cinque porte consuma mediamente meno di 3,6 kg di metano o di e-gas, il carburante che Audi produce nell’e-gas project da fonti di energia rinnovabili. Con alimentazione a gas le emissioni di CO2 allo scarico sono inferiori a 95 g/km.
     
    Ancor più interessante risulta il bilancio dei gas serra nell’analisi ‘‘well-to-wheel’’, che considera l’ammontare di energia necessario per rendere disponibile un carburante dalla fonte energetica primaria fino al rifornimento del serbatoio del veicolo. Con alimentazione ad e-gas Audi, ogni grammo di anidride carbonica emesso dalla A3 Sportback g-tron è stato precedentemente ottenuto da una reazione chimica durante la produzione dell’e-gas: in altre parole si tratta di un ciclo chiuso. Se in una valutazione complessiva si considera il costo, in termini energetici, della costruzione dell’impianto di e-gas e delle centrali eoliche, le emissioni di CO2 rimangono sempre inferiori a 30 grammi al km.