Regolamento europeo sui veicoli a idrogeno

07/02/2009 - Nicola Ventura

    LIVORNO. Che il futuro del pianeta sia legato al vettore idrogeno – proprio in quanto vettore e non fonte energetica – non trova l’unanimità dei consensi degli scienziati. Comunque la Comunità europea ha elaborato il regolamento relativo all’omologazione di veicoli a motore alimentati a idrogeno.

    Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi – che modifica la direttiva del 2007 – il regolamento ha la finalità di armonizzare le varie normative nazionali, di garantire il buon funzionamento del mercato comunitario e di tutelare l’ambiente. Fissa non solo le norme per l’omologazione dei veicoli a motore la cui propulsione si fondi sull’idrogeno ma anche quelle per l’omologazione e l’installazione dei componenti a contatto con l’idrogeno e degli impianti a idrogeno. E dispone obblighi per i costruttori e sanzioni (che gli Stati dovranno definire).

    Entrerà in vigore fra 20 giorni e dovrà essere applicato dagli Stati a partire dal 24 febbraio 2011. A partire da questa data le autorità nazionali non dovranno più rilasciare l’omologazione CE o l’omologazione nazionale né a nuovi tipi di veicoli per motivi connessi alla propulsione a idrogeno, né a nuovi tipi di componenti o di impianti a idrogeno, se non soddisfano i requisiti. Mentre a decorrere dal 24 febbraio 2012, le autorità nazionali dovranno cessare di ritenere validi i certificati d’idoneità e vietare l’immatricolazione, la vendita e l’entrata in servizio dei nuovi veicoli, componenti o impianti, se non soddisfano i nuovi requisiti.

    Anche per i costruttori sono fissati degli obblighi da rispettare. Innanzi tutto dovranno dimostrare che i nuovi veicoli, i nuovi componenti e i nuovi impianti venduti, immatricolati o messi in servizio nella Comunità sono muniti di omologazione conforme al regolamento europea e dunque dotati dei requisiti richiesti. Saranno poi gli Stati a stabilire le sanzioni (“effettive, proporzionate e dissuasive”) in caso di violazione da parte dei costruttori e ad adottare i provvedimenti necessari per assicurare che tali disposizioni siano applicate.

    In pratica con tale regolamento l’Ue cerca di stimolare – i costruttori e gli Stati – a compiere sforzi ulteriori affinché un numero maggiore di veicoli a idrogeno sia immesso sul mercato. Perché “l’introduzione di veicoli a combustibili alternativi può migliorare sensibilmente la qualità dell’aria nelle città e, di conseguenza, anche lo stato della salute pubblica”.

    Quello a idrogeno è considerato dall’ Ue “un modo di alimentazione pulito dei veicoli del futuro, in direzione di un’economia priva di inquinanti, basata sul riutilizzo delle materie prime e sulle risorse energetiche rinnovabili”.

    I veicoli a idrogeno non emettono inquinanti a base di carbonio né gas a effetto serra. Però l’idrogeno è un vettore di energia e non una fonte energetica, dunque l’utilità dell’alimentazione a idrogeno, dal punto di vista climatico, dipende dalla fonte di provenienza dell’idrogeno. È proprio per questo che l’Ue ritiene che sia opportuno far in modo che l’idrogeno combustibile sia prodotto in modo sostenibile per quanto possibile da risorse energetiche rinnovabili, di modo che l’uso dell’idrogeno come combustibile nei veicoli a motore abbia effetti positivi sull’equilibrio ambientale complessivo.

    È possibile utilizzare miscele di idrogeno come combustibile di transizione verso l’uso dell’idrogeno puro per facilitare l’introduzione di veicoli a motore alimentati a idrogeno negli Stati membri che dispongono di una buona infrastruttura di gas naturale. Per questo la Commissione riserva per se la possibilità di mettere a punto requisiti per l’uso di miscele di idrogeno e di gas naturale/biometano, in particolare di un rapporto di mescolamento di idrogeno e gas che tenga conto della fattibilità tecnica e dei vantaggi ambientali.
    Fonte: http://www.greenreport.it