Bmw: Nuova generazione di serbatoi per l’idrogeno: più leggeri e compatti

17/06/2008 - e2net

    Il BMW Group Forschung und Technik, il settore della BMW dedicato alla ricerca e alla tecnologia, lavora da tempo con altri costruttori automobilistici per raggiungere un traguardo importante per quanto riguarda lo stoccaggio dell’idrogeno. Collaborando con vari partner, ivi compresi alcuni provenienti dall’industria aerospaziale europea, gli ingegneri hanno sviluppato un inedito tipo di serbatoio realizzato con materiali compositi per lo stoccaggio di idrogeno liquido.

    Grazie al suo concetto innovativo, il peso del serbatoio e degli elementi accessori, può essere ridotto ad un terzo rispetto ai tradizionali serbatoi cilindrici in acciaio. La sua forma adattabile si presta ad un elevato livello di flessibilità, permettendo notevoli risparmi di energia. I sistemi accessori, inoltre, sono integrati all’interno dell’involucro del serbatoio, il che significa che il serbatoio stesso richiede meno spazio nell’automobile facilitando inoltre la manutenzione. Il serbatoio interno è progettato su base modulare, semplificando così il processo produttivo rispetto agli attuali serbatoi per l’idrogeno.

    Il Prof. Dr.-Ing. Raymond Freymann, Direttore del BMW Group Forschung und Technik, ha così dichiarato: “Il modello dimostrativo del nuovo serbatoio a forma adattabile ha segnato un importante passo avanti verso il futuro dell’idrogeno. Riempito con dieci chilogrammi di idrogeno, potrebbe consentire un’autonomia ben superiore ai 500 chilometri in un futuro veicolo”.

    Il BMW Group Forschung und Technik ha presentato il prototipo di questo innovativo serbatoio per l’idrogeno liquido nella fase finale della manifestazione “StorHy” nell’ambito del progetto europeo a Poissy vicino a Parigi il 3 e il 4 giugno 2008. Negli ultimi quattro anni e mezzo, il BMW Group Forschung und Technik, insieme a 34 partner dell’industria aerospaziale europea, dell’industria automobilistica e dei fornitori, nonché di importanti istituti universitari e di ricerca, hanno studiato modi per migliorare le attuali tecnologie relative allo stoccaggio dell’idrogeno (ad alta pressione, in forma liquida ed in forma solida). Il costo del progetto è stato di 18,7 milioni di euro, con finanziamento da parte dell’UE per 10,7 milioni di euro.