Benzina e diesel sotto l’euro, ma è caro metano

31/12/2008 - Nicola Ventura

    Milano, 30 dicembre 2008 – E’ stato un gradito regalo di Natale. Per molti, ma non per tutti: per chi ha un’auto a benzina o a gasolio, non per chi viaggia a Gpl e metano. Perché se la crisi frena i consumi e aumenta i licenziamenti, ha anche fatto crollare le quotazioni del petrolio. E quindi scendere i prezzi di benzina e gasolio, che in questi giorni hanno infranto al ribasso il muro dell’euro com’era successo a metà dicembre nei distributori della Gdo (leggi Auchan). Non accadeva dal 1999. La verde negli impianti Agip iperself, ovvero quelli che offrono durante le ore di chiusura un ulteriore sconto di 6 centesimi, ha toccato i 99 cent al litro. E sotto l’euro, sempre nei distributori self-service e più concorrenziali, si può trovare anche il diesel. Comunque, anche senza individuare per forza il benzinaio più conveniente, dai picchi dello scorso luglio (1,58 euro al litro la verde e 1,56 il gasolio) quando il barile di petrolio era al record di 147 dollari, oggi i prezzi dei carburanti hanno subito in media un taglio di 50 cent, attestandosi a 1,10 euro per la benzina e 1,05 per il gasolio. Ma sfruttando self-service e concorrenza ci si avvicina all’euro e si può anche scendere sotto.

    Del resto, da luglio le quotazioni del greggio hanno iniziato una rovinosa caduta fino a sprofondare sotto i 40 dollari al barile, soglia riconquistata ieri per il nuovo conflitto in Medio Oriente. E anche se, come avverte Paolo Landi, segretario generale di Adiconsum, ci sarebbe spazio per tagliare ancora una decina di centesimi al litro i prezzi alla pompa, già così risparmiamo 25 euro a pieno. Che in un anno fanno circa 600 euro. Peccato che la discesa dei prezzi del petrolio non sembra aver interessato allo stesso modo Gpl e metano. Caro-pieno, nuovi modelli e incentivi hanno spinto gli italiani ad acquistare vetture a gas, tanto che oggi il parco circolante è di 400mila auto a metano e 1,2 milioni a Gpl e solo nei primi nove mesi del 2008 su un milione e 709mila vetture immatricolate quelle a gas sono state 294mila (+31%). Se oggi viaggiare a metano e Gpl consente ancora risparmi medi del 55% e 35%, gli attuali prezzi di questi carburanti meno inquinanti non stanno scontando il crollo del greggio. Dati alla mano, a gennaio 2008 un litro di Gpl costava circa 68 cent e un chilo di metano 87 cent, rispetto all’1,30 euro circa della verde. A luglio il Gpl era salito a 70 cent e il metano a 92. Livelli più o meno analoghi a quelli attuali (68 cent il Gpl e 90-96 il metano).

    CERTO, il risparmio resta (un chilo di metano vale 1,7 litri di benzina, mentre un litro di Gpl è più o meno equivalente anche se assicura una percorrenza inferiore del 10%), ma perché questi carburanti non sono scesi come benzina e gasolio? Al di là del diverso calcolo di rilevazione dei prezzi, avverte Carlo Pileri, presidente dell’Adoc, il motivo è che c’è ancora troppo poca concorrenza fra distributori. Quelli a metano sono infatti solo 650 in tutta Italia e 2400 gli impianti Gpl. “A memoria — rincara la dose Landi — il Gpl è sempre costato più o meno la metà della benzina. Questo significa che si sta speculando e lucrando sulle scorte. Per questo faremo una denuncia all’Antitrust anche se il Garante, quando si tratta di petrolieri, non sembra aver mai molta voglia di muoversi…”.

    Fonte: http://quotidianonet.ilsole24ore.com