Fiat: Fismic, quota gamma ecologica Grande Punto anche a Mirafiori

23/03/2009 - Nicola Ventura

    Torino – Alla luce degli effetti positivi degli incentivi alla rottamazione, la Fimsic, sindacato autonomo metalmeccanici e industrie collegate, chiede che parte della gamma ecologica della Grande Punto venga realizzata anche a Mirafiori

    in modo da ridurre l’impatto negativo dell’utilizzo della cassa integrazione nello stabilimento di Torino.

    “L’avvio degli incentivi sull’acquisto di veicoli ecologici -afferma il sindacato in una nota- sta producendo degli effetti molto positivi in termini di produzione soprattutto sullo stabilimento di Melfi, che e’ tornato a produrre a pieno regime, utilizzando le 40 ore di straordinario e fino a Pasqua girera’ a pieno regime utilizzando anche la domenica notte”.

    Secondo la Fismic, lo stabilimento di montaggio di Fiat a Mirafiori e’ gia’ attrezzato per la produzione della Grande Punto e ci sono tutte le condizioni per produrla senza costi aggiuntivi e senza contraccolpi negativi per i lavoratori di Melfi: “Sarebbe esclusivamente un riequilibrio che abbassa l’utilizzo della Cassa Integrazione a Torino e riduce anche gli stessi costi di produzione delle vetture”.

    Per il futuro, ferma restando la richiesta al Governo di misure piu’ incisive e soldi veri, commisurabili a quanto hanno fatto finora gli altri Paesi per difendere l’industria dell’auto e per aiutare l’innovazione tecnologica, la Fismic ritiene che “la Fiat deve iniziare a fornire un quadro industriale ed occupazionale piu’ definito per tutti gli stabilimenti, a partire da Pomigliano”.

    “In questo quadro vogliamo sapere quali ricadute produrra’ l’accordo con la Chrysler e quale sara’ la nuova gamma prodotti dopo il 2010, iniziando con l’allocazione della nuova city-car, per la quale lo stabilimento di Mirafiori vanta, a nostro giudizio, la migliore posizione per ospitarne la produzione, sapendo che stavolta non verra’ tollerata un’ulteriore delocalizzazione di produzioni verso la Polonia. La Topolino e’ un prodotto italiano e deve essere prodotta in Italia!”, conclude il sindacato autonomo.

    Fonte: http://www.borsaitaliana.it