Parcheggi Energetici?

31/10/2008 - Nicola Ventura

    Il dibattito se i parcheggi siano utili per diminuire il traffico o se invece servano solo ad incrementarlo incentivando l’uso dell’automobile è da sempre aperto, così come la domanda se a volte non sarebbe meglio sfruttare determinate aree per altri scopi.

    Negli Stati Uniti si sta diffondendo il duplice utilizzo dei parcheggi: sia per, appunto, parcheggiare, che per produrre energia.

    In California, la Applied Materials, una società della Silicon Valley che produce semiconduttori e, da qualche tempo, impianti fotovoltaici, ha deciso di sfruttare la sua area parcheggi installando sul tetto della stessa un sistema a pannelli che produce più del 10% dell’energia elettrica necessaria agli impianti.
    Il sistema usa 7.997 pannelli (progettati per cambiare angolazione durante la giornata in modo da catturare la maggior quantità possibile di raggi solari) che forniscono 2,1 megawatt di elettricità, pari a circa il fabbisogno di 1.400 abitazioni.
    Il sistema, costato 15 milioni di dollari (ma grazie ai contributi la cifra è scesa a 10,5 milioni) dovrebbe consentire il recupero dell’investimento iniziale nel giro di 7/10 anni e permette in un anno la riduzione di emissioni inquinanti pari a quella di 450 autovetture.

    Sempre in California, l’Università a San Diego, che aspira ad essere uno dei campus più “verdi” d’America, ha intrapreso la costruzione di una “foresta” un po’ particolare sui tetti delle due aree di parcheggio, secondo i principi del bio-mimetismo (elementi artificiali simili esteticamente ad elementi naturali): si tratta di alberi di metallo le cui fronde sono costituite da moduli fotovoltaici che forniscono energia pulita al campus, alimentazione ai veicoli elettrici ed ombra alle vetture, il tutto con un minimo impatto estetico perché integrati nell’ambiente naturale.
    Ogni albero fornisce energia pari a quella consumata da quattro famiglie e permette di ridurre drasticamente le emissioni inquinanti.
    Questo sistema quindi trasforma le aree di parcheggio da zone antiestetiche ed assorbenti calore in piacevoli giardini produttori di energia.

    A Morristown, nel New Jersey, verrà inaugurato un nuovo edificio polifunzionale, ed anche qui sul tetto del garage verranno installati pannelli solari o fotovoltaici per produrre l’energia necessaria al suo funzionamento.

    In Arizona, al US Airways Center di Phoenix, centro multifunzionale, è nato un progetto per un sistema solare fotovoltaico sul quinto livello del parcheggio del Centro, sistema che sarà operativo nel 2009 e che punta a ridurre i consumi energetici del 25%, nonché a ridurre notevolmente le emissioni nocive.

    A Vicenza c’è una proposta, che il candidato sindaco alle ultime elezioni Davide Marchiani ha preparato in vista del referendum consultivo di ottobre (che verrà effettuato nonostante il veto del Consiglio di Stato) in cui ai vicentini si chiederà se vogliono che il terreno dell’ex aeroporto Dal Molin resti allo Stato e venga destinato alla base militare o se preferiscono che sia acquisito dal Comune per destinarlo ad usi alternativi.
    Il candidato sindaco propone di costruire, al posto della base americana già al centro di numerose polemiche, un grande impianto fotovoltaico capace di soddisfare i bisogni di 25.000 famiglie.
    Al posto del cemento e dei consumi della base, un progetto che, sulla carta, genera utili sia per gli investitori che per l’azienda municipalizzata e riduce di circa 40 mila tonnellate l’emissione di CO2 facendo risparmiare al paese un milione di Euro sulla penale per il mancato rispetto del protocollo di Kyoto.
    Il terreno passerebbe all’azienda municipalizzata vicentina, vi verrebbero costruiti 75 impianti fotovoltaici, per una produzione complessiva di 86.000 MWh annui, pari appunto ai consumi di 25.000 famiglie.
    Gli impianti verrebbero installati su pensiline frangisole, permettendo così di usare parte del terreno come parcheggio (non asfaltato o cementificato per minimizzare l’impatto ambientale), collegato alla città mediante un servizio di filobus elettrici gommati, istituito e finanziato con parte dei ricavi della vendita di energia, ricavi che coprirebbero anche le spese di installazione e consentirebbero anche di fornire energia a prezzi vantaggiosi agli utenti.

    A Bisceglie invece è stato adottato un piano energetico che prevede tra le altre cose la realizzazione di un generatore fotovoltaico in un parcheggio scambiatore.

    Anche l’associazione Italia Nostra, occupandosi di iniziative riguardanti l’installazione di pannelli solari su edifici scolastici in provincia di Brindisi, indicano nei posteggi coperti (oltre che in altri edifici pubblici) ottime aree riutilizzabili anche per produrre energia.

    In effetti, un utilizzo delle aree di parcheggio anche per la produzione di energia alternativa (magari con soluzioni esteticamente compatibili con l’ambiente circostante e diverse dai soliti pannelli) potrebbe rendere i parcheggi meno invisi ai denigratori del mezzo privato ed ancor più simpatici ai clienti dei parcheggi stessi, nonché incentivare all’uso delle auto elettriche che troverebbero nelle aree di sosta stesse il necessario rifornimento di “carburante”.

    Fonte: http://www.parcheggi.it