Milano: Via all’Ecopass delle merci

10/02/2009 - Nicola Ventura

    Milano – Puntare sugli incentivi. E introdurre nuovi divieti. Si potrebbe chiamare nuovo «Ecopass delle merci». Più correttamente, in Comune la definiscono «Low emission zone Milano». Si tratta dello studio per la riduzione dello smog provocato dal traffico dei furgoni e furgoncini che trasportano e distribuiscono le merci a Milano.

    Si parte da un’analisi: i camion piccoli e grandi che gravitano ogni giorno sulla città sono circa 100 mila, quelli che entrano in area Ecopass 20 mila. Sono il 3,5 per cento di tutti i mezzi, ma producono il 35 per cento delle polveri sottili da traffico. Una fonte di Pm10 equivalente, per emissioni, a tutte le caldaie. Ecco perché il prossimo passo nella politica antismog di Palazzo Marino (come annunciato dal sindaco qualche giorno fa) punta a ridurre le emissioni «da furgone».

    Le linee generali di intervento sono tracciate. Con una premessa: «Vogliamo andare avanti — precisa l’assessore alla Mobilità, Edoardo Croci ( nella foto a fianco) — in un’ottica di collaborazione con il settore commerciale. È un invito a lavorare insieme». In sintesi, il piano parte dalle risorse messe a disposizione dal governo. Sono stati infatti approvati nuovi incentivi (fino a 4 mila euro) per applicare i filtri antismog sui furgoni più vecchi o per sostituire i mezzi diesel Euro 0, 1 e 2 (anche qui 4 mila euro, cui si aggiungono i contributi per la rottamazione e la possibilità di accedere ai fondi della Regione). Un ruolo chiave, in questo scenario, lo gioca la nuova procedura di infrazione aperta dall’Europa contro la Lombardia per i livelli di inquinamento troppo alti. Bisogna agire. E il problema del Comune a questo punto è: come si può spingere Milano in prima linea per sfruttare gli incentivi e rinnovare i mezzi che circolano in città? E qui si passa alle ipotesi di nuovi divieti. Il Comune ha messo a punto le direttrici, ma lasciando aperto il confronto: «Cercheremo di intervenire — continua Croci — solo nei casi in cui ci sia un’alternativa, e cioè un incentivo per cambiare mezzi o un contributo che coprirà praticamente al cento per cento l’installazione dei filtri. Non vogliamo in alcun modo penalizzare il settore».

    Si tratta, in sostanza, di modificare le regole favorendo i veicoli più ecologici. Primo esempio: oggi esistono fasce orarie prestabilite per il carico e scarico all’interno dei Bastioni, dalle 10 alle 14 e dalle 19 alle 7,30 del mattino successivo. L’ipotesi è quella di lasciare completamente liberi i mezzi «verdi», favorendo quelli alimentati a metano, ibridi e gpl. Messaggio: più il proprio furgone è ecologico, più vantaggi si ottengono. Per i mezzi più vecchi e inquinanti i divieti arriveranno invece dalla Regione, che da ottobre prossimo vieterà la circolazione fino ai diesel Euro 2. In questo caso intervenire sarà indispensabile per continuare a lavorare. Resta poi da affrontare la categoria di furgoni più numerosa: i diesel Euro 3 e 4. L’idea è quella di estendere i divieti di carico e scarico, che oggi riguardano solo l’interno dei Bastioni, a tutto il resto della città. Altra ipotesi: un furgone che trasporta merci deperibili, ottiene oggi una deroga alle fasce. Se avrà gli incentivi per montare il filtro anti Pm10 e non lo farà, la deroga potrebbe essere ritirata. Ma come si farà a controllare che le nuove regole siano davvero efficaci?

    In area Ecopass il divieto di carico e scarico in certe fasce orarie potrebbe essere trasformato in divieto di circolazione tout court per i furgoni di trasporto merce. A quel punto sarebbe semplice verificare con le telecamere. C’è da considerare che oggi, nelle ore del mattino in cui sarebbe proibito scaricare in centro, entrano nei Bastioni oltre 10 mila furgoni. Seconda ipotesi per i controlli: studiare e rendere obbligatoria l’applicazione sul vetro di un’etichetta che indichi la categoria Euro del veicolo. A quel punto per i vigili non sarebbe necessario fermare i mezzi per la verifica, ma basterebbe un’occhiata. Il confronto tra Comune e commercianti riprenderà a giorni.

    Fonte: http://milano.corriere.it