Unrae: prospettive allarmanti per metano e gpl

02/03/2010 - Nicola Ventura

    “Il livello davvero basso degli ordini è l’indiscutibile indicatore delle pessime condizioni in cui il mercato italiano dell’automobile si accinge ad affrontare i prossimi mesi”. Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE,

    l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti in Italia, non usa mezzi termini nel descrivere le prospettive del mercato, che non ha certo superato lo choc della decisione governativa di porre fine agli incentivi alla rottamazione: “I 145.000 contratti con cui si è chiuso il mese di febbraio, cifra che rispetto all’analogo mese dello scorso anno registra una flessione di quasi il 35% (270.000 nel bimestre con una flessione di oltre il 25%), è la punta dell’iceberg di uno scenario molto negativo, all’interno del quale si evidenziano anche le forti difficoltà in cui si muove la domanda di vetture con motorizzazione a basso impatto ambientale: Gpl, metano, ibrida, ecc. La cancellazione dei bonus per questa tipologia di vetture porterà ad una forte flessione delle vendite che darà vita ad un difficile 2010 per i concessionari e anche ad una forte riduzione delle forze di lavoro dei produttori italiani di questi sistemi di alimentazione. Il taglio netto ad ogni tipo di sostegno al rinnovo del parco e al miglioramento ecologico del circolante rende ancor più difficile un anno che già preannunciava difficoltà. Lo specifico settore delle auto bifuel crea un serio problema che si aggiunge alla difficile situazione generale”, conclude Filipponi auspicando un ripensamento della volontà politica.

    Non devono, infatti, trarre in inganno le 200.560 immatricolazioni e l’incremento del 20,6% con cui si è chiuso il secondo mese dell’anno, secondo quanto comunicato oggi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Si tratta, infatti, della coda (che si protrarrà sino a marzo) delle immatricolazioni di vetture acquistate con gli incentivi nella parte finale dello scorso anno. “Il vero volto del mercato – aggiunge il Direttore Generale dell’UNRAE – lo si vedrà a cominciare dalle immatricolazioni di aprile, che rifletteranno il bassissimo livello di acquisizione ordini del gennaio-marzo”. Nel bimestre gennaio-febbraio le immatricolazioni sono state 407.580, in crescita del 25,5% rispetto alle 324.782 dello stesso periodo 2009, ma in flessione del 10% rispetto al 1° bimestre 2008.

    Secondo gli analisti dell’UNRAE, mentre le immatricolazioni nel 2010 potranno consuntivare 1.700.000/1.800.000 unità, gli ordini si chiuderanno ad un livello non lontano da 1.500.000 contratti, con un crollo verticale rispetto ai 2.350.000 ordini raccolti nel 2009. “La potenziale perdita di circa 850.000 contratti nel volgere di 12 mesi – afferma Gianni Filipponi – si commenta da sola e costituisce un grave segnale negativo del quale non si può non tenere conto, già solo pensando a cosa questo significhi nei confronti dell’occupazione dell’intera filiera produttiva e distributiva dell’automobile (si stima una riduzione di oltre 10.000 addetti solo a livello di Concessionarie), ma anche del PIL e del gettito fiscale”.

    Ritornando all’analisi del mercato di febbraio, emerge chiaramente il proseguimento della difficile situazione del mercato delle auto aziendali, che hanno rappresentato nel mese una quota del 18,8% del totale, oltre 7 punti in meno rispetto al 26,1% dello stesso periodo del 2009. Va evidenziato, al proposito, che nei maggiori Paesi europei le auto aziendali – che godono di un trattamento fiscale molto meno penalizzante che da noi – non rappresentano mai meno del 35% del mercato.

    A conferma del difficile momento del settore automotive in Italia, si registra nel mercato dell’usato del mese di febbraio una contrazione del 7,3% con 366.341 passaggi di proprietà, comprensivi delle minivolture (i trasferimenti temporanei al concessionario in attesa della rivendita al cliente finale). Nei primi 2 mesi dell’anno i passaggi di proprietà sono stati 695.712, con una flessione del 9% rispetto al 1° bimestre 2009.