CNA: i nuovi incentivi danneggiano operatori e cittadini

30/04/2009 - Nicola Ventura

    CNA Servizi alla Comunità – Autoriparazione sottolinea che con il Decreto 5/2009 l’incentivo per la trasformazione a gas degli autoveicoli dal gennaio 2009 era stato esteso a tutti i mezzi, a prescindere dalla classificazione Euro.

    Per questo  aziende del settore e cittadini avevano accolto con favore l’innalzamento degli importi introdotto dal Dl 5/2009 a partire dal 7 febbraio: da 350 a 500 euro di contributo per la trasformazione a GPL e da 500 a 650 euro per quella a metano: un provvedimento che aveva fatto aumentare il trend delle trasformazioni a gas, a beneficio dell’ambiente e dell’economia nazionale.

    Dal 12 aprile, invece, con l’entrata in vigore della L.33/2009, lo scenario viene sconvolto: rimangono i contributi di 500 e 650 euro, ma solo per gli Euro 0, 1 e 2, mentre calano a 350 e 500 per Euro 3, 4 e 5. A conferma dell’ammissione dell’errore ormai fatto,  il Governo ha accolto come raccomandazione un ordine del giorno che impegnava il Governo stesso a provvedere alla modifica quanto prima.

    La riduzione degli incentivi di fatto avvenuta con l’approvazione della legge 33/2009 e la confusione nella “gestione dell’errore” che si è creata subito dopo hanno provocato un crollo delle prenotazioni degli incentivi superiore al 50%,  oltre a generare gravi problemi fiscali e procedurali per le imprese che hanno installato gli impianti con gli incentivi aumentati, così come previsti dal Decreto 5/2009 che cessava i suoi effetti il 12 di aprile.

    E’ bene ricordare – inoltre – che l’aumento degli importi unitari degli incentivi, concessi con il D.L. 5/2009, ha cercato di avvicinare le due forme di incentivazione:  veicolo nuovo a gas e veicolo trasformato in post vendita. Infatti il divario tra gli incentivi per il nuovo (1.500 € per il GPL e 2.000 € per il metano, dati ai concessionari auto che – oltretutto – li pubblicizzano come propri regali dati agli automobilisti ) e gli incentivi per le trasformazioni post-vendita (500 € GPL e 650 € il metano per auto euro 0,1,2 e 350 e 500 € per auto euro 3,4,5)  ha penalizzato fortemente il mercato delle trasformazioni nel post-vendita, che è quello che interessa il maggior numero di famiglie che intendono risparmiare sui consumi e dare una mano all’ambiente, senza per questo essere costretti a comprare una macchina nuova.

    Occorre sottolineare, inoltre, che il divario tra i due incentivi non ha nessun presupposto tecnologico essendo nella maggior parte dei casi identici i componenti utilizzati dai costruttori di auto e dalle officine di trasformazione dei veicoli a gas. Solo il mercato dell’installazione degli impianti GPL e metano significa oltre 6.000 imprese artigiane e PMI, per circa 20.000 addetti.

    Il crollo delle trasformazioni (al momento del 50%, che coinvolge circa 40mila famiglie che avevano optato per il GPL o metano) dovuto alla situazione venutasi a creare con l’approvazione della legge 33/2009 provocherà una grave crisi del settore, con la conseguente chiusura di molte attività economiche e la perdita di posti di lavoro.

    Alle officine di installazione impegnate nella trasformazione dei veicoli, occorre aggiungere- infatti – i costruttori e rivenditori di kit per la conversione a gas, che in questi ultimi anni hanno investito in capitale tecnologico ed umano per soddisfare una domanda sempre crescente.

    CNA Servizi alla Comunità – Autoriparazione, conclude Mario Turco, al fine di evitare la grave situazione descritta, chiede al Governo di intervenire subito per ripristinare la situazione ante legge 33/09, anche con un provvedimento ad hoc, che si ritiene opportuno e dovuto ad un  settore con riconosciuti meriti ecologici.