Centro Studi Promotor: senza incentivi si prepara una primavera nera per l’auto

05/03/2010 - Nicola Ventura

    Continua la ripresa apparente del mercato automobilistico italiano. Dopo la crescita del 30,2% di gennaio, in febbraio le immatricolazioni sono state 200.560 con un incremento del 20,6%. Questi risultati sono determinati dalla coda degli incentivi scaduti il 31 dicembre

    , ma si inseriscono in una situazione del mercato dell’auto estremamente preoccupante per un drammatico calo degli ordini. La normativa sugli incentivi 2009 consente di immatricolare fino al 31 marzo le vetture ordinate con i bonus entro il 31 dicembre. A quella data il portafoglio ordini delle case automobilistiche era di 350.000 unità. Ed è proprio attingendo a quella consistente riserva di ordini che le immatricolazioni di gennaio e di febbraio sono andate sensibilmente al di là dei livelli registrati nei mesi corrispondenti del 2009 quando, nel pieno della crisi economica globale e prima dell’andata a regime degli incentivi, le immatricolazioni subirono un calo del 32,6% in gennaio e del 24,5% in febbraio. Gli incrementi di gennaio e febbraio scorso, dovuti come si è detto esclusivamente agli ordini con incentivi raccolti nel 2009, appaiono dunque rilevanti anche perché il confronto si fa con i risultati molto depressi dell’inizio 2009. Se si fa invece riferimento ad un anno normale come il 2008, le immatricolazioni di gennaio 2010 sono in calo dell’11,7% e quelle di febbraio dell’8,3%.

    L’aspetto veramente preoccupante del mercato è tuttavia, come si è accennato, il fatto che, prima, per l’attesa del rinnovo degli incentivi per il 2010 e, poi, per l’annuncio che il rinnovo non vi sarà, la raccolta di ordini è crollata nei primi due mesi del 2010 su livelli infimi. Sia in gennaio che in febbraio l’86% dei concessionari, interpellato dal Centro Studi Promotor GL events nel quadro delle sue inchieste congiunturali mensili, ha indicato l’acquisizione di ordini su bassi livelli, mentre il 78% ha dichiarato scarsa affluenza di visitatori nei saloni di vendita. In netto peggioramento anche le attese sulle immatricolazioni a breve termine. Nel dicembre scorso i concessionari che prevedevano vendite in calo erano il 29%, in gennaio la percentuale corrispondente è salita al 41% e in febbraio al 64%.

    Il portafoglio ordini accumulato a fine dicembre dovrebbe consentire un discreto risultato anche in marzo, ma a partire da aprile le immatricolazioni dovrebbero far registrare cali molto rilevanti. Si prospetta dunque una primavera nera per il mercato italiano dell’auto e, in mancanza di interventi di sostegno della domanda, l’intero 2010 dovrebbe accusare un calo delle immatricolazioni dell’ordine del 20% rispetto ad un 2009 non certo esaltante. D’altra parte è tramontata anche la prospettiva che l’avvio della ripresa dell’economia potesse sostituire, almeno in parte, il sostegno alla domanda dato nel 2009 dagli incentivi. Le speranze di un recupero di una certa consistenza dell’economia erano legate al fatto che alla crescita del prodotto interno lordo registrata nel terzo trimestre 2009 fosse seguita un ulteriore crescita nel quarto trimestre. La pubblicazione da parte dell’Istat, il 12 febbraio, della stima sul quarto trimestre 2009 ha invece evidenziato un nuovo calo. L’economia italiana non è dunque in ripresa, ma nella migliore delle ipotesi è in stagnazione. Tra l’altro in febbraio è sceso ulteriormente l’indicatore di fiducia dei consumatori determinato dall’Isae e anche quello relativo agli operatori auto determinato dal Centro Studi Promotor GL events è sceso ancora dopo il crollo di gennaio.