“Terra! Onlus”: si diano le giuste informazioni sulla CO2 a chi acquista un’auto

02/06/2009 - Nicola Ventura

    Basta chiacchiere: che si diano le giuste informazioni sulla CO2 a chi acquista un’auto!
    Questa la provocazione che l’associazione ambientalista Terra! ha voluto dare oggi pomeriggio a Terra Futura

    , grande mostra-convegno internazionale sulle buone pratiche di vita, di governo e d’impresa, che si tiene in questi giorni alla Fortezza da Basso a Firenze.

    Vestiti da macchina con i colori del semaforo (verde, giallo e rosso) con un chiaro messaggio verso il down-sizing del mezzo di locomozione piu’ usato in assoluto, suonando il clacson e facendosi spazio tra gli stand dell’area espositiva, gli attivisti di Terra! hanno mostrato al pubblico le peggiori industrie automobilistiche che ‘arroventano’ il clima.

    “Premesso che negli anni scorsi nessuna industria automobilistica ha mostrato brillantezza nell’affrontare i cambiamenti climatici in atto, a oggi
    il premio del migliore killer del clima va alle industrie automobilistiche tedesche Mercedes, BMW e Volkswagen che hanno sempre puntato sulla produzione di autovetture pesanti, di grosse dimensioni e cilindrata – ha dichiarato Daniel Monetti, responsabile della campagna CO2/auto di Terra! – nonostante i vari tentativi di green-washing spacciati come esempi virtuosi di industria all’avanguardia nella lotta all’effetto serra.
    Di fronte a queste falsita’ e di fronte all’evidenza che il petrolio debba essere lasciato dov’e’, Terra! chiede a queste industrie di abbandonare le vecchie logiche e di puntare verso la produzione di veicoli ad emissioni zero, alimentati da energia proveniente da fonti rinnovabili”.

    Successivamente alla Fortezza da Basso gli attivisti di Terra! hanno anche organizzato delle interviste con esempi di pubblicita’ comparata, mirate a capire quale per la gente comune possa essere l’esempio piu’ attinente per ottenere le informazioni sui consumi e le emissioni di CO2, spesso omesse dalla maggioranza dei media.

    Nonostante l’urgenza del tema l’Unione europea ha deciso di rimandare il processo legislativo al dopo elezioni, con tutta probabilita’ all’inizio del 2010. Chi non perde tempo sono i lobbisti dell’industria dell’auto, che hanno avviato un processo di autoregolamentazione del marketing automobilistico. Sembrerebbe un’ottima cosa, se non nascondesse un tentativo di approfittare della pausa per definire criteri propri, nella speranza che Bruxelles li accolga. Il sistema è stato già praticato con successo nel caso della legislazione europea sui limiti delle emissioni di CO2, legge congelata per dieci anni in attesa di una autoregolamentazione mai praticata. Sarà lo stesso per le pubblicità? Sembra proprio di sì, a giudicare dalle bozze di buone pratiche nella pubblicità dell’auto proposte dall’industria europea, che sono incentrate sui consigli agli automobilisti per una guida più responsabile, e glissano sulla necessità di evidenziare emissioni e consumi dell’auto, oltre a scoraggiare qualsiasi forma di reclamo a sfondo ambientale. Insomma, cercano di scaricare tutta la responsabilità sull’uso che ne farà l’utente finale. Una vera e propria ‘corporate responsibility’ al rovescio, con il benestare dei governi nazionali.

    “Se l’industria dell’auto vuole autoregolamentarsi, inizi prima di tutto a rispettare la legge. Il decreto legislativo 1999/94/EC in vigore dal 13 Dicembre 1999 ripreso in Italia dal D.P.R. n. 84 del 17-2-2003 sull’obbligo di riportare a chiare lettere CO2 e consumi delle auto reclamizzate ma che è massicciamente violato dai produttori, e nella maggior parte dei casi, le pubblicità non riportano questo tipo di informazioni, o li riportano a caratteri praticamente illeggibili” – ha concluso Monetti di Terra!.