Idra09 alla Shell Eco-marathon

01/05/2009 - Nicola Ventura

    L’anno scorso in sei mesi erano riusciti a progettare e costruire un’auto a idrogeno partendo da zero, da un «foglio bianco». Quest’anno di tempo ne hanno avuto di più, ed è per questo che Idra09, il nuovo prototipo del Team H2PolitO – Molecole da corsa del Politecnico di Torino

    , punta non solo a fare bella figura ma anche a centrare un risultato importante nell’edizione 2009 della Shell Eco-marathon, che dal 7 al 9 maggio sul circuito di Lausitzring (Germania), metterà a confronto i prototipi a basso consumo di energia realizzati da team di studenti di tutto il mondo.

    Nel circuito francese di Nogaro, Idra08 si era aggiudicata riconoscimento di miglior team italiano e H2PolitO era stato scelto dalla Shell per il 2009 come uno dei quattro Case study (insieme a un team francese, uno belga e un altro da Singapore). Anche quest’anno a vincere non sarà chi raggiungerà la velocità più elevata, ma l’auto in grado di consumare di meno sui sette giri del circuito. Ed è proprio qui che il prototipo nato sotto la Mole ha il suo asso nella manica, visto che con l’equivalente termico di un litro di benzina è in grado di percorrere oltre mille chilometri. Un autentico miraggio per gli automobilisti, prodotto da un motore elettrico alimentato da una Fuel Cell a idrogeno, due ruote anteriori sterzanti e una posteriore motrice; Idra09, leggerissima con i suoi 50 chilogrammi di peso, raggiunge una velocità massima di 42 chlometri all’ora.

    Dietro al prototipo, presentato questa mattina a Torino, una squadra di 28 studenti (quasi tutti maschi), coordinati da una donna, Massimiliana Carello, ricercatrice del dipartimento di Meccanica del Politecnico di Torino. «Il progetto – fanno notare dall’ateneo – è inserito nel percorso didattico e prevede crediti formativi per attività di tesi, tirocinio e/o stage e rappresenta una modalità educativa innovativa per creare una nuova generazione d’ingegneri. Gli studenti, infatti, possono mettere in pratica direttamente le nozioni acquisite, confrontarsi con realtà internazionali, conoscere il mondo aziendale da vicino e collaborare a stretto contatto con il mondo produttivo per la realizzazione del prototipo».
    Fonte: http://www.motori24.ilsole24ore.com