Un combustibile amico dell’ambiente: l’idrometano

03/06/2008 - e2net

    L’idrometano, una miscela di metano e idrogeno al 20% o 30%, potrebbe essere erogato sulle più moderne auto a metano fin dal prossimo mese di giugno. La tecnologia è pronta e sperimentata e sono già autorizzati due distributori Agip – quello di Roma Magliana e quello di Grecciano sulla superstrada Livorno-Firenze – ma manca il nullaosta da parte della motorizzazione, che da oltre una anno nicchia sulla questione. La Ilt-Piel di Ponsacco da anni porta avanti diversi progetti sul fronte dell’idrogeno, supportata dalla Regione Toscana, dalla Piaggio e dall’Eni ,che proprio nel cuore della Toscana ha realizzato il primo distributore di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili: tre pale eoliche e un campo fotovoltaico sul tetto del distributore Agip.

    Per il momento l’idrogeno è stato utilizzato solo su una ventina di veicoli sperimentali prodotti dalla Ilt, che ha adattato i motori a metano di alcune Fiat (Multipla, Doblò, Panda) e Mercedes.

    Per l’idrometano, invece, non c’è bisogno di alcun investimento perché gli erogatori del metano possono già oggi ospitare la giusta percentuale di idrogeno. Inoltre le auto a metano prodotte negli ultimi due anni possono tranquillamente viaggiare a idrometano senza alcuna modifica.

    Per incentivare lo sviluppo di questo mercato, però, sono da pensare opportune modalità di autoproduzione dell’idrogeno da parte dei distributori o sarà necessaria la realizzazione di idrogenodotti, come quello che la Regione Toscana ha inaugurato pochi giorni fa ad Arezzo.

    La ricerca sull’idrogeno va avanti, ma siccome non potrà essere utilizzato nel breve periodo, si è deciso di puntare sull’idrometano, una tecnologia già matura e che, se sfruttata bene, consentirebbe all’Italia di essere in regola con i parametri previsti da Kyoto fino al 2020, visto che l’abbattimento delle emissioni di CO2 per ogni veicolo è compreso tra il 20% e 30%. Creare la rete consentirebbe di avere già un solido punto di partenza per poter sfruttare l’idrogeno quando sarà più conveniente farlo.

    Questo caso è una follia tutta italiana, spiegabile solo in parte con le opposizioni da parte delle lobbies petrolifere. Lasciano ben sperare esperienze concrete come l’impegno della Regione Toscana che a questo progetto ha creduto moltissimo fin dall’inizio, e l’annuncio della Regione Puglia che ha pianificato l’apertura di un distributore di idrogeno in ognuna delle cinque province pugliesi.

    Fonte: http://www.ambientenergia.info