Palermo: le auto a metano del comune vanno a benzina

10/02/2010 - Nicola Ventura

    Le macchine di servizio del Comune? Sono tutte a doppia alimentazione, metano e benzina, già dal 2002. Peccato, però, che l’unico distributore di metano comunale, quello Amg ospitato all’Amat di via Roccazzo, sia a 8 chilometri

    di distanza dall’autoparco di via Tiro a Segno: troppo lontano, almeno secondo gli autisti. Che finora hanno scelto di circolare sempre e solo a benzina.

    Ma adesso dovranno adeguarsi: il dirigente dell’autoparco Giovanni Carlo Galvano ha appena firmato una rivoluzionaria direttiva. Solo cinque litri di benzina per autovettura a settimana: quelli sufficienti a percorrere una sessantina di chilometri. Poi bisognerà ricorrere al metano.

    La direttiva arriva proprio nel momento in cui il Comune tenta una stretta per combattere l’inquinamento: ma come molti provvedimenti dell’amministrazione in tema di smog, dalle Ztl bocciate dal Tar a quindici giorni dall’avvio agli esperimenti di isole pedonali in centro boicottati dai vigili in sciopero, anche questo sembra nato sotto una stella sbagliata.

    A poche ore dalla firma della direttiva, l’impianto di distribuzione del metano si è guastato e funziona solo a metà. E non è sufficiente per far fronte a tutte le richieste.

    L’assessore all’Autoparco Giovanni Di Giovanni, però, non si arrende: «Stiamo studiando la possibilità di una convenzione coni privati che distribuiscono metano».

    A Palermo ce n’è solo uno, il distributore di via Lanza di Scalea. «Insieme con quello di Roccazzo darebbe una doppia possibilità di scelta ai nostri autisti – dice Di Giovanni – non possiamo chiedere sacrifici ai cittadini se noi per primi non ne facciamo. Certo, andare a fare rifornimento in due soli distributori può essere scomodo. Ma noi dobbiamo lavorare per migliorare la qualità dell’aria. Centoventisei macchine a metano, sono centoventisei macchine che non inquinano».

    Misure antismog in vista anche per le auto blu: il Comune ne ha ventitré in leasing, destinate ad assessori e superburocrati, che paga ogni anno 167 mila euro. Ma ad aprile scade la convenzione. E Di Giovanni vuole chiedere alla Consip se è possibile avere in leasing, anche in questo caso, autovetture a doppia alimentazione. «L’obiettivo è quello di abbattere le emissioni inquinanti del parco mezzi del Comune – conclude Di Giovanni – per fare questo dobbiamo anche ammodernarlo: stiamo provvedendo a rottamare tutte quelle auto troppo vecchie e troppo inquinanti». Due giorni fa ne sono state rottamate ottanta. Hanno fatto la stessa fine delle centouno Fiat Elettra che il Comune aveva acquistato per far partire il primo esperimento del car sharing: ma le macchine, per anni inutilizzate, si sono guastate. Prima sono state messe all’asta. Poi, quelle rimaste invendute, una buona parte, sono state rottamate. Di auto elettriche, l’amministrazione, ne ha ben poche: al momento ci sono solo sei Citroen Berlingo e due Toyota Prius.

    Fonte: Repubblica