Hover: il SUV cinese sarà anche a metano

08/04/2008 - e2net

    Brescia 07/04/2008 – Si sa che i prezzi per i SUV possono raggiungere livelli irraggiungibili per la maggior parte della gente, nonostante stiano spopolando lungo le strade italiane. Ed è proprio in questo contesto che alcune Case orientali si inseriscono proponendo prezzi concorrenziali a fronte di un’offerta che pare reggere la concorrenza delle grandi marche occidentali. Great Wall è una di queste giovani aziende auto, di notevole successo nel suo Paese d’origine, la Cina, e una delle poche a capitale interamente privato. Grazie alla collaborazione con la società bresciana Eurasia Motor, Great Wall è sbarcata in Italia un paio d’anni fa. Il SUV in questione è in realtà un Crossover Utility Wagon, si chiama Hover ed è arrivato da noi con le vesti di autocarro in attesa di omologazione quale autovettura. Si presenta con un’imponenza degna di altri marchi ben più usi al genere e parte da un prezzo di partenza sorprendente di 19.600 Euro.

    Una produzione in Patria che si aggira intorno alle 400.000 unità annue e che punta per quest’anno su volumi di vendita che fanno pensare ad un inizio di “invasione” del mercato, come vuole la recente storia del “made in China”: se lo scorso anno, il primo della presenza operativa cinese in Italia, le immatricolazioni hanno sfiorato quota 400, per il 2008 si punta ben più in alto, a quota 1.500. Non cifre da capogiro, ma da qualche parte bisogna pur iniziare! Hover, dicevamo, si presenta imponente, con una calandra ampia e ben strutturata che tutto sommato dà un’impressione positiva a livello estetico. I gruppi ottici sono di grandezza adeguata al mezzo, sia nella parte anteriore che in quella posteriore, come anche i retrovisori esterni. La calandra con due grandi feritoie accoglie il simbolo del marchio, mentre una griglia sottostante include lo spazio per la targa.

    Lateralmente si conferma l’impatto visivo imponente che richiama il frontale e si ritrova poi anche nella visione del retro. Qui i gruppi ottici verticali occupano gran parte dello spazio laterale e fanno da cornice all’ampio portellone del bagagliaio. Per la carrozzeria sono disponibili 10 differenti colori, tra cui anche un particolare arancio che non fa sfigurare il veicolo. All’interno l’abitacolo è ampio e ben organizzato nella sua essenzialità.

     I sedili rivestiti in pelle fanno una buona impressione a prima vista e le regolazioni lombari possono tornare molto utili durante le lunghe percorrenze. Un’ampia superficie vetrata favorisce l’ingresso di luce e la visibilità esterna, mentre le dotazioni di serie vanno dalla regolazione elettrica del sedile del guidatore all’avvisatore di ostacoli posto sul retro. I tre allestimenti disponibili sono il Luxury, il Superluxury e lo Sport, quest’ultimo dedicato esclusivamente al mercato nostrano, con parafanghi maggiorati, pedane sottoporta e paracolpi sia per la parte anteriore come per quella posteriore.

    La motorizzazione porta la firma di Mitsubishi, che ha fornito il 4 cilindri benzina Euro 4 di 2,3 litri di cilindrata, 130 cavalli di potenza e una coppia massima di 195 Nm a 2.500 giri al minuto, sia per la versione a 2 ruote motrici che per quella 4×4, che è fornita anche di riduzione delle marce. Novità importante, che si inserisce in un segmento ancora poco abituato a queste proposte è la doppia alimentazione benzina/Gpl o benzina/metano per la versione Hover Ecodual, proposta esclusivamente per l’Italia. Così durante le prossime domeniche a targhe alterne o di blocco del traffico, ci saranno i primi SUV autorizzati alla circolazione, alla faccia di chi era felice di liberarsene almeno in quelle giornate. E come se non bastasse, chi acquista la versione più ecologica potrà anche godere degli incentivi statali di 1.500 Euro destinati agli acquisti di motorizzazioni alternative.

    Un’anticipazione per i prossimi mesi, ma non ancora definita in termini di tempo, è il prossimo lancio della Casa della Grande Muraglia (Great Wall), il pick up Steed, il vero cavallo di battaglia dell’azienda cinese, come dice il nome stesso, di cui sono in fase di definizione i prezzi per il nostro mercato.

    Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it