Biometano: via libera alla produzione, dal 2016 nelle auto

07/08/2015 - Nicola Ventura

    Anche in Italia potrà prendere avvio la produzione di biometano per i trasporti, un biocarburante avanzato Made in Italy, riducendo le importazioni dall’estero e creando nuovi posti di lavoro.

    Con la produzione di biometano ottenuta dalla digestione anaerobica di effluenti zootecnici, sottoprodotti agroindustriali, colture di integrazione e frazione organica dei rifiuti urbani si potrà fornire un ulteriore contributo a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni posti dall’Unione Europea e dal Protocollo di Kyoto.

    Il GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, ha pubblicato mercoledì 5 agosto le procedure di qualifica degli impianti di produzione di biometano e quelle applicative per la richiesta e il rilascio degli incentivi per il biometano trasportato con modalità extra rete a mezzo carri bombolai. Con la loro definizione , si chiude, perciò che concerne detta produzione , il complesso iter attuativo avviato con il decreto ministeriale 5 dicembre 2013. Per quanto riguarda invece l’immissione del biometano nella rete del gas naturale, il processo del necessario aggiornamento del ‘codice di rete’, deve essere ancora concluso.

    Anche se quindi è un primo passo, si tratta di un significativo risultato per il “coordinamento” delle associazioni che rappresentano la “filiera del biometano italiano”, il CIB (Consorzio Italiano Biogas), Confagricoltura, Assogasmetano, NGV Italy e Consorzio Italiano Compostatori, a coronamento di un lavoro di squadra dove ognuno degli organismi citati ha dato il proprio contributo di esperienza e conoscenza.

    Così dopo la rete elettrica anche quella del gas in Italia viene aperta alle produzioni da fonti rinnovabili.

    «Siamo molto soddisfatti – commenta a nome del coordinamento Piero Gattoni, presidente del CIB – perché finalmente viene alla luce l’intenso lavoro che le associazioni hanno svolto in sinergia con i ministeri e gli enti regolatori. Si tratta di una materia molto complessa, che ha richiesto un lungo periodo di analisi. Il GSE ha compiuto un ottimo lavoro tecnico, così come indispensabile è stato il lavoro svolto da tutti i ministeri ed in particolare dal sottosegretario Giuseppe Castiglione, a cui il Mipaaf ha conferito la delega per le agro energie».

    «Ora – prosegue il presidente Gattoni – Le aziende agricole hanno una nuova opportunità di diversificazione di mercato, per creare nuovi occupati e migliorare la sostenibilità delle loro aziende. Questa volta soprattutto il Sud non dovrà trovarsi impreparato. Ci vorrà del tempo, ma le imprese ora sanno di poter contare su un quadro normativo perfettibile ma completo. Ci aspettiamo che anche la parte del decreto relativa all’immissione in rete vada avanti, coerentemente con le evoluzioni normative europee. Il biometano, l’unico vero biocarburante avanzato prodotto con biomasse made in Italy, è strategico per il “sistema-Paese”. Rappresenta una possibilità di sostegno per l’agricoltura, che in un momento di crisi, può diversificare il reddito senza creare competizione con l’alimentare, per l’indotto dell’industria del gas nella quale esprimiamo delle eccellenze a livello globale, per l’industria automobilistica che primeggia nelle vendite del segmento, ed infine per i consumatori e l’ambiente.

    Utilizzare i veicoli a metano infatti non solo fa bene all’ambiente ma è conveniente e fa risparmiare». Non a caso FCA e CNHind hanno recentemente annunciato un accordo per promuovere il biometano per autotrazione in Europa per dimostrare i benefici ambientali di questo carburante ecologico.

    La produzione di biometano è oltretutto favorita dal fatto che l’Italia ha già fissato per legge gli obiettivi per la produzione di biocarburanti avanzati con una quota obbligatoria del 2 per cento entro il 2020. Un primato normativo che il nostro paese condivide al mondo solo con gli Stati Uniti e pochi altri Paesi. Il biometano ha tutte le prerogative per essere qualificato dal GSE come biocarburante avanzato.

    Secondo le stime del CIB, suffragate dalle proiezioni dello studio Althesys, la filiera del biogas-biometano potrebbe consentire la creazione di 13 mila green jobs al 2020, con investimenti per oltre 2 Mrd di euro.