Un catalizzatore per produrre idrogeno con efficienza

22/08/2008 - Nicola Ventura

    Un gruppo di ricercatori della della Ohio State University ha realizzato un nuovo catalizzatore che è in grado di produrre idrogeno dall’etanolo con una resa del 90 per cento, a una temperatura moderata e senza la necessità di ricorrere a sostanze dai costi proibitivi. Umit Ozkan, che ha diretto la ricerca, ha detto che il nuovo catalizzatore è molto meno costoso di tutti quelli che sono stati finora sviluppati in quanto non contiene metalli rari come il platino o il rodio. “Il rodio è quello più usato in questo tipo di catalizzatori e costa circa 9000 dollari all’oncia. Il nostro catalizzatore costa circa 9 dollari al chilogrammo.”

    “La nostra ricerca si inserisce in quella che viene chiamata “strategia di produzione distribuita”. Invece di produrre idrogeno da biocombustibili in impianti centralizzati per poi trasportarlo a stazioni di erogazione, è possibile utilizzare il nostro catalizzatore all’interno di reattori che sono collocati presso la stessa stazione di erogazione. Così si evita il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno: basta stoccare il biocarburante e produrre idrogeno sul posto”, spiega Ozkan.

    Il nuovo catalizzatore, presentatoal convegno della American Chemical Society in corso a Filadelfia, si presenta come una polvere grigio scura ed è composto da fini granuli di ossido di cerio, un ingrediente comune per la produzione delle ceramiche, e calcio, ricoperto da particelle ancor più piccole di cobalto ed è in grado di produrre idrogeno con un’efficienza del 90 per cento a una temperatura, bassa per gli standard industriali, di 350° C.

    Il processo parte da un biocombustibile allo stato liquido, come l’etanolo, che viene scaldato e pompato in un reattore dove il catalizzatore innesca una serie di reaxioni chimiche che alla fine convertono il liquido in una gas ricco di idrogeno. Come gas di scarto si ottengono monossido e biossido di carbonio che vengono catturati per essere rimossi, e metano, che può essere recuperato e utilizzato per alimentare la fase iniziale di riscaldamento del processo.

    Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it