Volvo punta su ibrido e micro ibrido per ridurre la CO²

08/10/2008 - Nicola Ventura

    Insieme all’introduzione di tre modelli DRIVe, efficienti in termini di consumi, con emissioni inferiori a 120 g/km, Volvo Cars svela un aggressivo piano d’azione per ridurre la produzione di CO².
    Lo scopo è quello di ottenere modelli DRIVe con emissioni pari a circa 100 g/km (3,8 l/100km) entro pochi anni.
     
    Nel 2011 verrà introdotta un’innovativa micro-ibrida seguita l’anno successivo da un diesel ibrido.
    “L’interesse per l’ambiente è oggi una priorità assoluta. Parallelamente al lavoro su un diesel ibrido, stiamo adottando tutte le soluzioni per ridurre le emissioni di CO² sull’intera gamma dei nostri motori. Entro un paio di anni avremo auto con emissioni al di sotto di 100 g/km”, afferma il Direttore Generale e Presidente di Volvo Cars, Stephen Odell.
    Le misure sistematiche per ottenere tali risultati comprendono l’ottimizzazione sia delle trasmissioni sia delle componenti dell’auto stessa, ad esempio quelli che riguardano l’aerodinamicità e la resistenza al rotolamento.
    “Insieme, queste misure offrono un enorme potenziale ed otterremo risultati significativi nell’arco dei prossimi tre anni su questo fronte”, afferma Stephen Odell.
    Lo scopo è far sì che le versioni DRIVe di Volvo C30, S40 e V50 raggiungano il limite dei 100 g (3,8 l/100 km) entro pochi anni.
     
    Nel 2011, l’obiettivo è consentire ai clienti Volvo di acquistare una Volvo S60 con emissioni di CO² inferiori a 120 g/km (4,5 l/100 km), una Volvo S80 che ne produca meno di 130 g/km (4,9 l/100 km) ed una Volvo XC60 con valori al di sotto di 140 g/km (5,3 l/100 km). Tutte queste varianti saranno alimentate a gasolio.
     
    Innovativa micro-ibrida con vantaggi esclusivi
    I grandi miglioramenti si raggiungeranno con la micro-ibrida che verrà introdotta all’inizio del 2011.
    L’innovativa micro-ibrida di Volvo Cars, ovvero una vettura dotata di funzione start-stop che spegne il motore a combustione quando il veicolo è fermo, offre numerosi vantaggi rispetto alle soluzioni di altri produttori.
    Può essere utilizzata in abbinamento sia con il cambio manuale sia con quello automatico. In variante manuale, offre inoltre al conducente la possibilità di cambiare idea: il motore può cioè essere avviato immediatamente anche se l’auto non si è fermata del tutto. Né vi sarà bisogno di mettere in folle la leva del cambio.
    “Una micro-ibrida garantisce un risparmio di carburante pari al 4-5 percento in un ciclo di guida misto. Tuttavia, l’attuale effetto è notevolmente maggiore se si guida in città, dove arresti e partenze sono frequenti. Il nostro sistema ha anche il vantaggio di poter essere applicato alla maggior parte delle nostre trasmissioni”, spiega Magnus Jonsson, Vicepresidente e capo del settore Ricerca e Sviluppo di Volvo Cars.
     
    Tecnologia GTDi sui motori a benzina
    Per quanto riguarda i motori a benzina, nel 2009 Volvo Cars inizierà ad introdurre una nuova generazione di motori turbo quattro cilindri con iniezione diretta, una tecnologia nota come GTDi (Gas Turbo Direct injection).
    “La tecnologia GTDi consente di ridurre le dimensioni del motore da cinque a quattro cilindri senza compromettere le prestazioni, ma ottenendo un consumo di carburante ed emissioni di CO2 inferiori del 20-30 percento,” spiega Magnus Jonsson.
     
    Ibrida diesel con un motore elettrico sull’asse posteriore
    Nell’ibrida diesel che Volvo Cars sta sviluppando, le ruote anteriori sono alimentate da una variante ulteriormente migliorata del turbodiesel cinque cilindri D5 di Volvo, mentre le ruote posteriori hanno un motore elettrico separato.
    L’interazione tra le due fonti di alimentazione e la distribuzione della potenza tra le due coppie di ruote è controllata elettronicamente, per fornire una guida a quattro ruote motrici efficiente e allo stesso tempo i consumi più ridotti possibili in diversi scenari di guida.
    Il motore turbodiesel impiegato nel sistema ibrido è dotato inoltre di una funzione start-stop che spegne il propulsore quando l’auto è ferma.
    “Il diesel ibrido rappresenta una soluzione estremamente interessante, poiché si basa su una sofisticata combinazione tra il già efficiente motore diesel e l’elettronica. Diversamente da una ibrida a benzina, la nostra soluzione fornisce notevoli vantaggi ambientali tanto durante la guida in città quanto in autostrada,” afferma Stephen Odell.
    Quando verrà lanciata nel 2012, si prevede che l’ibrida diesel ridurrà di un ulteriore 10-15 percento i dati relativi ai consumi, nel frattempo già diminuiti.
     
    La fase successiva: l’ibrida plug-in
    La fase successiva è un’ibrida plug-in, che si prevede uscirà dopo il 2012. La batteria in una ibrida plug-in viene ricaricata durante la notte attraverso una semplice presa di corrente domestica, e fornisce all’auto un’autonomia operativa di circa 100 chilometri con il solo utilizzo di energia elettrica. Se necessario, il motore a combustione della vettura si avvia per ricaricare le batterie durante la guida.