MAN: Tecnologia ibrida sulla via della produzione in serie

10/06/2009 - Nicola Ventura

    Sullo sfondo dell’aumento dei prezzi dei carburanti fossili su tutti i mercati del mondo la tecnologia di trazione ibrida si trova sempre più spesso al centro dell’interesse, specialmente nel settore dello sviluppo dei veicoli industriali.

    MAN vede delle opportunità in particolare nel segmento della distribuzione e del traffico in ambito regionale. In questo contesto i veicoli con trazione ibrida consumano effettivamente meno carburanti fossili e quindi contribuiscono sia al miglioramento dell’efficienza del trasporto che alla riduzione dell’incidenza in termini di gas-serra. Per questi sistemi di trazione MAN va considerata tra i pionieri del settore visto che è già dagli anni 70 che i tecnici MAN stanno studiando le più diverse soluzioni per il recupero dell’energia di frenata. Fino ad oggi tali soluzioni si erano sempre scontrate con i costi troppo alti richiesti dalla complessità delle tecnologie che escludevano un impiego economicamente accettabile.

    Con il nuovo autobus urbano ribassato Lion´s City Hybrid i tecnici MAN sono prossimi ormai all’introduzione in serie. Al congresso UITP del 2009 è stato presentato un veicolo di preserie con design finale e packaging dei componenti, che nel corso del 2010, in più esemplari, sarà pronto a “debuttare” in alcune città europee. Molto promettente risulta essere anche il MAN TGL Hybrid, che vanta ottime idee per l’impiego regionale e di distribuzione ma di cui a breve termine non è prevista produzione in serie.

    L’impiego nel servizio pubblico a corto raggio presenta le caratteristiche ideali per l’uso di sistemi di recupero dell’energia di frenata. Gli autobus isolati, che possono arrivare a 18 tonnellate di massa complessiva, si muovono a velocità medio-basse e vengono accelerati innumerevoli volte a 40 – 50 km/h per poi frenare nuovamente fino a fermarsi.

    I sistemi frenanti convenzionali trasformano la grande quantità di energia cinetica contenuta nel mezzo in movimento in calore che viene smaltito e quindi perso, mentre il Lion´s City Hybrid recupera l’energia di frenata per accelerare elettricamente in uscita dalla fermata. Circa il 25-40 % del tempo di utilizzo di autobus urbani è dedicato in media alla sosta in fermata. Durante tale tempo l’ottimizzato sistema di arresto ed avvio automatico contribuisce già al risparmio di carburante. Con il Lion´s City Hybrid, MAN attua così una serie di misure che, insieme, comportano un notevole risparmio. Gli esperti MAN parlano di un risparmio di carburante fino al 30 % ad emissioni notevolmente contenute. Questo è evidenziato anche dai risultati dei 70.000 chilometri di servizio di prova svolti senza riscontrare alcun problema da tre prototipi diversi sulle linee urbane di Norimberga, Parigi e di altre città. I dati di riferimento sono stati rilevati con veicoli convenzionali di prestazioni analoghe alle stesse condizioni di carico. Il MAN Lion’s City Hybrid è adatto anche per l’uso di biocarburanti di seconda generazione (Biomass to Liquid BtL, Gas to Liquid, GtL), con un ulteriore riduzione delle già bassissime emissioni di CO2.

    Postulando una media pari a 60.000 chilometri all’anno, l’autobus ibrido MAN evita che vengano emesse nell’ambiente circa dieci tonnellate di gas serra. Dato che il già molto efficiente motore di serie D08 Common Rail funziona, in conformità con lo standard EEV non obbligatorio, sempre silenziosamente entro un’ottimale gamma di regimi, anche le emissioni di altre sostanze inquinanti possono essere drasticamente ridotte. Proprio le emissioni acustiche all’avviamento elettrico sono per lo più al di sotto dei limiti.
    Fonte: Asapress