Dacia Sandero: a settembre sarà anche a gpl

28/08/2008 - Nicola Ventura

    Settemilatrecentocinquanta euro “chiavi in mano”. La versione base della Dacia Sandero è l’auto più economica in commercio in Italia. Per intenderci, una Fiat 600 1.1 o una Chevrolet Matiz 800 S Smile, di listino costano rispettivamente 300 e 400 euro in più. La Sandero è “low cost” per davvero dunque, nel rispetto dalla filosofia inaugurata due anni fa dalla Logan e che ad oggi è riuscita a conquistare oltre 1 milioni di clienti nel mondo. Era la prima verifica che volevamo fare, ma il prezzo questa volta non è tutto. Il nuovo modello del marchio franco-rumeno punta anche sul design, equilibrato e piacevole, e sulle dimensioni che seppur compatte (è lunga 4 metri, come una Fiat Grande Punto o una Peugeot 207) garantiscono un’abitabilità degna di un’auto di segmento superiore.

    DESIGN “CONTEMPORANEO”
    Così lo definiscono in Renault. E in effetti la Dacia Sandero vanta un look equilibrato, decisamente compatibile con i gusti della clientela occidentale. Rispetto alla Logan, la carrozzeria a due volumi da un gran bell’aiuto in tal senso che i designer del Centro Stile Renault han saputo capitalizzare disegnando un frontale espressivo e un profilo laterale movimentato con un “onda capovolta” che da un tocco di ricercatezza all’insieme. Più convenzionale, ma comunque coerente con l’impostazione dell’auto, è la zona posteriore.

    ARIA DI LOGAN E TANTO SPAZIO
    L’abitacolo della Sandero presenta un’impostazione praticamente identica a quella Logan, dal disegno della plancia a quello della componentistica. Del resto è proprio la standardizzazione dei componenti che permette di ridurre i costi di produzione e di massimizzare l’affidabilità dell’auto, due prerogative fondamentali per il marchio Dacia. Qualche miglioria è stata apportata in tema di qualità percepita grazie a nuovi abbinamenti cromatici previsti per plastiche e rivestimenti dei sedili. Per il resto i comandi sono semplici e funzionali a parte quelli del climatizzatore, collocati davanti al cambio un po’ troppo in basso.
    Il vero punto di forza della Sandero risponde alla voce abitabilità. Lo spazio è adeguato per cinque adulti, come raramente accade su un auto di 4 metri. E poi c’è un bagagliaio che non ha rivali nel segmento: 320 litri di capienza massima che possono diventare 1.200 con il divano posteriore completamente ribaltato. Quest’ultimo, a seconda dell’allestimento è anche sdoppiabile 1/3 – 2/3.

    DUE MOTORI A BENZINA. GPL DA SETTEMBRE
    Per ragioni di capacità produttiva, la Dacia Sandero sarà disponibile inizialmente solo con motori a benzina: si tratta del 1.4 e del 1.6 MPI, unità già ampliamente collaudate sulla Logan e su numerosi modelli del Gruppo Renault. Il primo eroga 75 cavalli per una coppia di 112 Nm e dichiara sulla carta un consumo di 7 litri ogni 100 km nel ciclo combinato. Il secondo dispone di 90 cavalli per 128 Nm e 7,2 litri di consumo ogni 100 km. Entrambe le motorizzazioni montano un cambio a 5 rapporti.
    Notizia molto interessante per il mercato italiano è che già da settembre la Sandero 1.4 sarà ordinabile con impianto GPL Landi Renzo di primo equipaggiamento, ovvero installato in fabbrica dal costruttore.

    SU STRADA
    Il motore che abbiamo preferito al volante della Sandero è il 1.4. Questa versione garantisce una rumorosità più contenuta e rivela un piglio più brillante nei primi rapporti del cambio. Ovviamente il 1.6 da 90 cavalli è più indicato per effettuare un sorpasso, magari viaggiando a pieno carico e lo consigliamo a chi prevede di utilizzare l’auto prevalentemente per spostamenti extraurbani.
    La Sandero non ha rivelato particolari sorprese in tema di comportamento stradale: la piattaforma è la medesima della Logan che, lo ricordiamo, dispone di un avantreno di tipo MacPherson derivato dalla Clio II e di un assale posteriore ad H con profilo deformabile e geometria programmata. Rispetto alla Logan, la Sandero è risultata più equilibrata grazie al passo più corto, al peso ridotto e all’adozione di una barra antirollio. Buone anche le doti dell’impianto frenante ereditato dalla Mègane e dotato di ABS con ripartitore di frenata EBD. Il controllo di stabilità ESP non è però disponibile.

    GAMMA E PREZZI
    3 sono i livelli di equipaggiamento previsti per il mercato italiano. Quello base, abbinabile solo al motore 1.4 e offerto al prezzo più competitivo (i 7.530 Euro citati in apertura dell’articolo), dispone di un equipaggiamento ridotto all’osso. Ci sono ABS e airbag frontali (sono obbligatori per legge), ma per il resto si parla letteralmente di quattro ruote, volante, sedili e motore. Insomma, è un’auto dedicata ai clienti “low cost” più radicali.
    Un gradino sopra c’è la Sandero “Ambiance” che aggiunge almeno il servosterzo, la chiusura centralizzata, il ricircolo dell’aria e l’illuminazione del bagagliaio. Il prezzo in questo caso sale a 8.350 euro.
    L’allestimento più completo è il “Laureate”, disponibile per entrambe le motorizzazioni a 9.050 (1.4) o 9.550 euro (1.6). In questo caso l’auto dispone un po’ tutto quello che c’è su un utilitaria moderna, dai vetri elettrici al climatizzatore manuale, passando per i fendinebbia e per il volante regolabile in altezza. Optional rimane la vernice metallizzata (350 euro) e i cerchi in lega 15” (400 euro).
    L’intera gamma Sandero è garantita per 3 anni o 100 mila chilometri che possono essere estesi a 5 anni (o 100 mila km) pagando un supplemento di 255 euro.

    Il week-end di lancio commerciale è stato fissato dopo l’estate, il 21-21 settembre, in tutte le concessionarie della rete Renault.

    Fonte: http://www.omniauto.it