Litio: un problema o una soluzione per le auto del futuro?

21/11/2008 - Nicola Ventura

    Quando si parla di risorse naturali spesso si è portati a pensare ai combustibili fossili o alle materie prime quali oro, rame, ferro che consentono alle principali industrie del pianeta di muovere l’economia mondiale. Da diversi anni a questa parte si sta facendo largo un’altra risorsa in grado di destabilizzare gli equilibri internazionali e condizionare le scelte politiche dei giganti della terra: il litio.

    Le batterie al litio garantiscono l’autonomia di diversi dispositivi elettronici ma c’è un settore in forte preoccupazione, quello automobilistico. Le auto ibride sono ormai una realtà consolidata nel panorama automobilistico e le nuove auto elettriche stanno facendo passi da gigante. La richiesta aumenta proporzionalmente con l’impennata del prezzo del greggio e l’industria automobilistica sta investendo cifre considerevoli nello studio e nello sviluppo delle batterie al litio ad uso veicolare.

    Il litio è un metallo di tipo alcalino contenuto nelle rocce, di non facile reperimento in condizioni ottimali. Oltretutto la sua estrazione non è sempre economica. La Bolivia ha trovato nel litio la sua proverbiale “miniera d’oro”, infatti riesce ad estrarne enormi quantità (il 50% delle riserve mondiali) dalla distesa di Salar de Uyuni, un lago salato prosciugato a oltre 3000 metri di altitudine.

    Il problema e la ragione delle preoccupazioni dell’industria automobilistica è l’impennata della richiesta che rischia di superare l’offerta nell’arco di appena 5 anni. Ciò comporterebbe l’impennata dei prezzi delle auto elettriche e/o ibride con buona pace delle speranze ambientaliste di tutto il mondo. Inoltre la politica fortemente nazionalista della Bolivia non aiuta la ricerca di nuove risorse di facile reperimento.

    La Mitsubishi Motors stima in 500 mila tonnellate la quantità di litio necessaria alla produzione delle auto eco-friendly. Sempre che queste restino un prodotto di nicchia.

    La risoluzione del problema non è affatto semplice. La spinta propulsiva dettata dalla produzione delle nuove auto elettriche ha alimentato nuove riflessioni prima celate dall’entusiasmo di un veicolo efficiente e pulito.

    L’auto elettrica potrà essere competitiva ed assolvere il suo dovere solamente se rifornita da elettricità pulita, ovvero prodotta da fonti rinnovabili. Inoltre, come evidenziato anche dai produttori, la lavorazione del litio produce biossido di zolfo, un agente altamente inquinante e più pericoloso della CO2 prodotta dalle automobili convenzionali.

    Il rischio è quindi una forte battuta d’arresto per l’auto elettrica. La parola potrebbe tornare quindi all’idrogeno.

    Fonte: http://www.onegreentech.it