Google prepara un software per ottimizzare le ricariche delle auto elettriche

28/06/2009 - Nicola Ventura

    Lo sforzo “verde” di molti fra i maggiori produttori di autovetture si sta concentrando negli ultimi mesi nella produzione di veicoli ibridi elettrico-benzina che aiutino nel rompere la diretta dipendenza dal petrolio con tutte le conseguenze nefaste (emissioni gas nocivi in primis).

    Uno fra i problemi attesi dal probabile aumento dei modelli ibridi sarà quello dei picchi di richiesta energetica dovuti alle ricariche delle auto ibride o elettriche che ritornano a casa tutti ad orari ravvicinati. Questo problema era stato identificato dal WWF come un serio ostacolo allo sviluppo della tecnologia e alla sua autentica natura verde.

    Riconosciuto il problema e vista l’esperienza nella gestione delle proprie enormi server-farms, il colosso delle ricerche Google si è lanciato nell’analisi e ha iniziato a lavorare su algoritmi che possano rendere più stabile la rete elettrica ed evitare i picchi di richiesta dagli utenti.

    A dirigere questa ricerca è Dan Reicher, direttore delle iniziative sui cambiamenti climatici ed energetici di Google.org. Ed è stato proprio Reicher a parlare dello stato della ricerca durante la conferenza Kema Utility of the Future a Washington D.C. (USA) la settimana scorsa.

    Il software in fase di sviluppo controlla la ricarica delle macchine elettriche con degli “algoritmi di controllo veicolo” che decidono le migliori strategie di ricarica, il filtraggio dei picchi di rete e l’eventuale aggiunta di energia da altre fonti rinnovabili (come energia da fotovoltaico o turbine eoliche).

    Il prodotto Google farebbe quindi da regolatore di rete elettrica:

    Si può comandare ai generatori elettrici di aumentare la fornitura oppure dire a 250 macchine di fermare la propria ricarica. È esattamente la stessa cosa. Oppure porebbe esser meglio se la macchina si carica per due minuti e poi va in standby – sceglieremo la strategia più efficiente. Questo è semplicemente buon software che si unisce a buon hardware. Non deve essere una cosa da scienziati spaziali, e noi possiamo realizzarlo senza dover mettere la rete a rischio o cambiare molte cose.

    Google sta raccogliendo dati da una serie di macchine ibride (Toyota Prius e Ford Escape) nei suoi quartier generali per sperimentare direttamente i propri algoritmi sul campo.

    Google non è sola nel cercare la gestione perfetta della rete elettrica. La società specializzata GridPoint lo scorso anno ha acquisito la startup V2Green e sta ora provando il software da essa svilupato con le nuove Chevrolet Volt della General Motors. Il software è in grado di accelerare o rallentare i tempi di caricamento della batteria e fornire informazioni per minimizzare le fluttuazioni sulla rete elettrica. Anche General Motors stessa sta pensando al problema e si attende di avere un proprio sistema di ricarica intelligente sulle Chevrolet Volt quando queste arriveranno sul mercato alla fine del 2010. Questo sistema consentirà anche di unire la ricarica intelligente a quella a minor costo, in base alle tariffe orarie energetiche differenziate del cliente.

    E oltre ai progetti interni Google ha anche investito 45 milioni di dollari in società esterne al lavoro su energie rinnovabili come specchi concentrici, energia da venti ad alte altitudini o sistemi geotermici avanzati.

    Fonte: http://www.onegreentech.it