Auto elettrica, la Francia accelera

13/10/2008 - Nicola Ventura

    Due euro per 100 chilometri. Tanto pagheranno i consumatori per comprare l’elettricità necessaria a percorrerli con l’auto elettrica, stima Pierre Gadonneix, numero uno di Edf. Un sogno? Per provare a trasformarlo in realtà, il gruppo elettrico francese ha firmato una partnership con Renault e, separatamente, con Psa-Peugeot Citroën. L’obiettivo: favorire lo sviluppo e la commercializzazione di vetture elettriche in Francia a partire del 2011 e di veicoli ibridi ricaricabili.

    In concreto Edf e Renault daranno vita a «un operatore di mobilità elettrica», che metterà a disposizione dei consumatori un’infrastruttura di ricarica. Il piano prevede infatti di realizzare una rete di stazioni su tutto il territorio per alimentare e scambiare le batterie scariche, così da permettere a chi guida di percorrere più dei 200 chilometri massimi delle batterie attuali. «Sviluppare modi facili per ricaricare le automobili elettriche è una condizione chiave per creare un mercato di massa di veicoli a zero emissioni», ha affermato Carlos Ghosn, il presidente di Renault e di Nissan. Mercoledì era stata invece Psa a siglare un accordo di cooperazione con Edf su auto elettriche e veicoli ibridi ricaricabili, ai quali sta lavorando il costruttore. In particolare Psa, esaminerà con Edf (che ha una joint-venture con il gruppo Bolloré per le batterie elettriche) le tecnologie e la standardizzazione del sistema di ricarica.

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    A un progetto analogo sta pensando anche l’Enel, che ha contattato le principali case automobilistiche del mondo, inclusa la Fiat, per realizzare in Italia una rete di punti di servizio di energia elettrica che favorisca lo sviluppo e la vendita di veicoli elettrici. Ma «ancora in fase di studio», precisa il gruppo guidato da Fulvio Conti. Oltralpe, a dare una spinta alle ambizioni francesi, è intervenuto il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, che ieri ha annunciato «oltre 400 milioni» di investimenti pubblici a sostengo di veicoli «con il più debole livello possibile di emissione di Co2, che si tratti di vetture elettriche o di veicoli ibridi ricaricabili». Senza dimenticare che la stessa Edf è controllata all’85% dallo Stato, anche azionista (con il 15%) di Renault.

    Fonte: http://www.corriere.it/